ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Arte e natura, un connubio perfetto

Il meraviglioso esempio di Villa Celle: ottanta opere realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo

Quando la creazione artistica si fonde totalmente con il paesaggio che la circonda, quando lo spazio non ha più il semplice ruolo di «contenitore», ma diventa parte integrante dell’opera stessa, allora ci troviamo di fronte all’arte ambientale. L’arte immersa nella natura, nei paesaggi, tra le colline e le montagne. Nei campi.

Ne possiamo scoprire un suggestivo esempio a Villa Celle, in provincia di Pistoia: ottanta opere di arte contemporanea realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo e collocate nel bel mezzo della natura. Un’esperienza di immersione totale che permette di percepire i legami indissolubili tra forme dell’arte e della natura, tra opere e ambiente. Un esempio quasi unico di installazioni e opere a cielo aperto.

Come ci spiega Virginia Fabrizi, presidente dell’associazione culturale Vivarte, «l’ideatore del progetto è Giuliano Gori, che si è trasferito con la sua famiglia in questa villa nel 1970 e ha iniziato a convocare gli artisti contemporanei, ai quali ha lasciato libertà nella scelta del luogo ideale per la loro opera, purché non modificassero l’ambiente e non intaccassero la natura. La natura deve essere completamente rispettata, deve continuare a vivere e crescere così com’è».

Seguendo la preparatissima guida turistica Caterina Gori, possiamo così scoprire alcune opere sorprendenti: «I cerchi del tempo», per cui l’artista statunitense Alan Sonfist ha utilizzato una collina agricola in prossimità del parco per creare una serie di anelli che tracciano la storia del paesaggio toscano, oppure «Gemelli», una specie di casa di vetro dal forte valore simbolico, realizzata in mezzo agli ulivi dallo spagnolo Jaume Plensa.

Particolarmente suggestiva l’installazione «Il mio buco nel cielo», che invita i visitatori ad un percorso meditativo, camminando in un cunicolo buio e stretto che penetra nella collina fino alla luce rappresentata da un grande cubo di vetro posto all’uscita nel prato.

Un meraviglioso museo all’aperto, accompagnato dal suono delle cascatelle, delle fontane, dei torrenti, che permette di comprendere ed apprezzare a pieno la bellezza della natura e dell’arte ambientale. Una meraviglia, come scriviamo anche nell’articolo in basso a sinistra, da tutelare da tutti noi. Tutelare il patrimonio non è compito solo dell’Unesco, ma anche di tutti noi cittadini, di ognuno: per far sì che le testimonianze del passato continuino ad esistere nel futuro dobbiamo impegnarci tutti.

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