ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Il 55% dei ragazzi vittima di bullismo

Secondo i dati del Ministero della salute sono molti i giovani che subiscono aggressioni da parte di coetanei

Le principali caratteristiche che permettono di definire un episodio con l’etichetta «bullismo» sono l’intenzionalità del comportamento aggressivo agito, la sistematicità delle azioni aggressive fino a divenire persecutorie e la differenza di potere tra vittima e bullo. Non basta un episodio perché il bullismo sia considerato tale. In Italia, come nel resto del mondo, ci sono casi di bullismo tra i compagni di scuola, più frequentemente tra un gruppo di amici verso una singola persona, infatti il gruppo è il contesto più frequente in cui queste cose accadono.

Ci sono due tipi di bullismo: il bullismo diretto che si manifesta tramite la violenza fisica, l’umiliazione e i furti; il bullismo indiretto che consiste in pettegolezzi maligni e calunnie. Un’altra tipologia è il cyberbullismo, ovvero i comportamenti dannosi verso gli utenti online, che è nato con lo sviluppo dei moderni dispositivi tecnologici. Le nuove generazioni, vivendo in una società dipendente dai social in particolare, spesso si ritrovano a non distinguere la realtà virtuale da quella reale e ciò può rappresentare un pericolo per la salute mentale e fisica della vittima.

Con il termine bullismo si intendono tutti quegli atti, fisici o verbali, compiuti dagli adolescenti verso i loro coetanei, soprattutto nell’ambito scolastico. Solitamente, i ruoli del bullismo sono ben definiti: da una parte c’è il bullo, ovvero la persona che attua dei comportamenti violenti fisicamente o psicologicamente, dall’altra parte la vittima, cioè la persona che subisce tali atteggiamenti. Di solito il bullo colpisce i coetanei più deboli e incapaci di reagire. Le vittime di bullismo sono persone di etnie diverse, con problemi di apprendimento o handicap, le persone omosessuali o socialmente svantaggiate. Solitamente gli episodi di bullismo sono agiti e subìti in mezzo a degli «spettatori», persone terze che tendono a prendere posizione per l’una o l’altra parte.

I comportamenti violenti che caratterizzano il bullismo sono i seguenti: offese, parolacce e insulti; derisione per l’aspetto fisico e per il modo di parlare; diffamazione; esclusione per le proprie opinioni e infine le aggressioni fisiche.

Secondo i dati riportati sul sito del Ministero della Salute, oltre il 55% dei giovani tra gli 11 e i 17 anni è stata vittima di bullismo almeno una volta nella vita, in particolare le bambine, il contesto più frequente sembra essere proprio la scuola.

Questo fenomeno è spesso difficile da individuare perché il 50% delle vittime non ne parla con i genitori e il 60% non ne parla con nessuno.

Votazioni CHIUSE
Voti: 3

Pagina in concorso