ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Le baby gang: che cosa sono?

Un fenomeno vicino al mondo dei ragazzi di fronte al quale non possiamo restare indifferenti

PISA Con il termine baby gang o banda giovanile si intende un fenomeno di microcriminalità generalmente organizzata, diffusa nei contesti urbani, per il quale i minorenni assumono comportamenti devianti a danno di cose o persone. I minori si riuniscono in gruppi più o meno organizzati, con il preciso scopo di commettere reati; tra questi figurano frequentemente atti di vandalismo, bullismo, soprusi, aggressioni, furti, rapine e spaccio di stupefacenti. Spesso si parte dal furto di smartphone e accessori griffati per poi degenerare in reati sempre più gravi. Quando il proprio quartiere è interessato dal fenomeno delle baby gang si teme anche per la propria sicurezza domestica. Un tempo si chiamavano bande quelle dei ragazzini che sfidavano le regole e i divieti dei grandi. L’adolescente si metteva alla prova, sfidava l’autorità per vedere fino a dove poteva arrivare e così facendo cercava di capire come cavarsela. Il nome italiano, ’bande giovanili’ veniva utilizzato dai genitori per indicare le brutte compagnie. Successivamente è stato sostituito con il termine inglese di “baby gang”, preso dal mondo anglosassone.

Non si tratta solo di micro criminalità ma di ragazzini senza limiti, consapevoli di ciò che fanno.

La baby gang rappresenta un’evoluzione del bullismo. I giovani minorenni si riuniscono in gruppi con il preciso scopo di commettere reati a danno di ragazzi della loro stessa età o più piccoli e indifesi. Le baby gang agiscono maggiormente in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna.

Le cause del fenomeno sono varie: dall’intenzione di emulare i crimini commessi dagli adulti al desiderio di andare contro le regole sociali. I ragazzi benestanti o meno che siano sono spinti da un forte desiderio di anticonformismo, sulla base del quale intendono ad andare contro tutto ciò che impone delle regole da seguire. La criticità in tal caso è dovuta spesso ad un’educazione carente, povera di regole da rispettare o addirittura ad una totale assenza di orientamento socio-educativo da parte dei genitori. Tra le motivazioni che più frequentemente spingono gli adolescenti a commettere microcrimini rientrano anche contesti familiari problematici, come divorzi, separazioni difficili e talvolta anche perdite. Al contrario anche una famiglia troppo protettiva e accondiscendente può provocare nel ragazzo il forte desiderio di ribellarsi.

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