ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

I giovani: viaggio nel disagio

Un sondaggio realizzato dalla classe 2^ B sulle problematiche e le sofferenze dei ragazzi dagli 11 ai 16 anni

Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da eventi a dir poco straordinari: una pandemia e ora recentemente una guerra in Europa. Gli alunni della classe 2B hanno predisposto un questionario da compilare in modo anonimo, per vedere come i loro coetanei stiano affrontando questo momento. Le risposte ci hanno dato alcune conferme, ma anche lasciato degli interrogativi e abbiamo sentito la necessità di confrontarci successivamente con la psicologa del nostro istituto. Il questionario è diviso in tre sezioni: io e gli altri, io e la mia famiglia, io e il Covid.

E’ stato somministrato a un totale di 230 alunni e studenti delle classi della scuola secondaria di I grado, del biennio dell’Istituto tecnico Cattaneo e del liceo Marconi di San Miniato. Alla domanda: Ti senti escluso dai tuoi coetanei? il 47% degli intervistati ha risposto mai, il 40% qual-che volta, l’11% spesso e meno dell’1% ha risposto sempre.

Rispondendo alla domanda «Temi il giudizio degli altri?» E’ emerso che ben il 40% degli studenti è preoccupato dell’immagine che i coetanei hanno di loro e anche di essere derisi. Un’altra preoccupazione degli intervistati è la paura della solitudine, il 71% afferma di temerla. Il dato che ha colpito maggiormente la nostra attenzione è stato scoprire che uno studente su due afferma di soffrire di ansia, il 15% ne soffre continuamente, il 23% spesso il 34% qualche volta e solo il 28% sostiene di non aver mai vissuto questo disagio. Hanno affermato di vivere questo stato d’animo a scuola ben il 61% degli intervistati. La scuola è il luogo in cui gli adolescenti passano la maggior parte della loro giornata, se consideriamo che vi si trascorrono in media sei ore al giorno e almeno due ore anche nel fine settimana studiando. Ci siamo chiesti se questa sia una conseguenza dovuta alla pandemia o se fosse già presente e la situazione pandemica l’abbia fatta emergere. In merito al rapporto con la famiglia il 14% sostiene di aver vissuto maggiori tensioni familiari, il 40% ammette di non sentirsi mai poco considerato dai familiari mentre il 36% solo alcune volte e il 18% spesso.

Il modo con cui gli adolescenti si tengono maggiormente in contatto rimane il mondo dei social network, anche se durante il periodo del lock down la privazione che hanno sofferto di più è stata non poter frequentare gli amici. Le mura domestiche rimangono comunque il luogo in cui i ragazzi affermano di coltivare maggiormente i loro interessi. L’ultima parte del questionario chiedeva ai ragazzi cosa si augurano accada nel prossimo futuro: l’80% spera di poter fare a meno presto della mascherina chirurgica in classe.

Votazioni CHIUSE
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