ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

San Rossore: un tesoro naturalistico

Viaggio nel tempo, dal Medioevo ai giorni nostri, alla scoperta dei segreti dell’area protetta

PISA La storia della Tenuta di San Rossore è iniziata molti anni fa.

Prima del Medioevo, c’era una laguna. Poi, col passare degli anni, grazie a tutti i fiumi che scorrono in quella zona, la laguna si è trasformata in una palude malsana. Nel Medioevo vi si installarono molti monasteri, di ordini religiosi diversi. Uno di questi era dedicato a San Luxorio (o Lussorio), nome che con il tempo si è trasformato in San Rossore. In seguito, tra il XVI e il XVIII sec., fu la famiglia dei Medici, i Signori di Firenze, a prendere in mano la situazione della palude, bonificandola. Dopo, all’Unità d’Italia, la Tenuta di San Rossore divenne proprietà del Re, quindi successivamente del Presidente della Repubblica. Nel 1999, durante il settennato del Presidente Scalfaro, la tenuta venne ceduta alla Regione Toscana.

Oggi il Parco Naturale San Rossore Migliarino Massaciuccoli si estende dal mare verso le province di Pisa, Lucca e Livorno. E’ un’area protetta di 23.000 ettari a cui si aggiunge l’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria. Nel 2022, il Presidente del Parco è Lorenzo Bani. Come ci ha riferito lui stesso, gli animali più diffusi del Parco sono i daini e i cinghiali, mentre tra i più rari ci sono i lupi, presenti solo in pochissimi esemplari.

«Gli uccelli sono tantissimi, soprattutto nelle zone umide vicino alla costa, lungo i fossi, nei boschi, e presso il lago di Massaciuccoli. In particolare a fine inverno e in primavera, nel periodo di migrazione e sversamento, possiamo vedere e sentire migliaia di anatidi, trampolieri, aironi e tante altre specie. Tra gli anfibi rari, da citare sono il rospo smeraldino, tra i rettili il serpente saettone e la testuggine palustre, mentre tra le piante importanti e rare: il carpino bianco, la verga D’oro delle sabbie che si trova sugli arenili, la periploca greca che è una specie di liana e l’iperico elodes nelle zone umide della Riserva del Palazzetto. Le specie più rare si trovano in aree di protezione e pregio ambientale altissimo, le riserve naturali. Sono sedici nel Parco, di cui quattro a San Rossore. Inoltre, importanti per l’ecosistema sono i funghi, perché aiutano a decomporre i residui organici animali e vegetali riportando le sostanze nutritive nel terreno. Per orientarsi e non perdersi ci sono i sentieri, molto importanti per visitare il Parco senza danneggiare l’ecosistema. Ad esempio sulla costa, nella Riserva della Bufalina nidifica un uccellino raro, il fratino, che deposita le sue uova mimetiche proprio sulla sabbia tra le dune.

Grazie ai camminamenti evitiamo di schiacciarle.

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