ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Guerra. Dalla storia all’attualità

Sembra incredibile, ma purtroppo è realtà: un nuovo conflitto bellico sta sconvolgendo anche l’Europa

Sembra incredibile doverlo dire ma, da più di un mese, c’è una guerra in corso nel nostro continente. E’ una guerra vicina a noi, bussa alle nostre porte e alle nostre coscienze.

Siamo ragazzi di terza media e stiamo studiando, proprio in questi giorni, i conflitti mondiali che hanno insanguinato il secolo scorso. E invece oggi ne stiamo vivendo un altro, non meno cruento, che sicuramente finirà nei libri di storia.

La Russia ha invaso l’Ucraina nella notte tra il 23 e il 24 febbraio, quando il presidente Putin ha dato l’ordine d’attacco, spiegando di aver autorizzato un’operazione speciale, «peacekeeping» l’ha definita, per tutelare le minoranze russe del Donbass. Da allora morte e distruzione, bombe sui civili, su scuole ed ospedali, su donne e bambini in fuga. Ormai è già passato del tempo, tuttavia le notizie continuano ad essere poco incoraggianti e la tensione resta alta. Finirà presto tutto questo? Al momento, malgrado i diversi tentativi diplomatici, non si ravvisa nessuna reale soluzione. Non è possibile prevedere quali saranno gli sviluppi di una situazione che sembra diventare sempre più complessa.

Le immagini che vediamo circolare alla televisione ci disorientano e ci turbano profondamente.

Ci sentiamo chiamati in causa, osserviamo le ingiustizie perpetrate ai danni della popolazione civile, il coraggio di chi combatte per la propria Patria, una resistenza, quella degli ucraini, ancora forte e tenace. C’è poi il terrore che la guerra si estenda oltre i confini di quei territori, che raggiunga la nostra quotidianità. E c’è il dolore fortissimo di vedere ragazzi come noi catapultati in un’altra dimensione, quella della guerra, del coprifuoco, delle sirene che suonano, dei viveri che scarseggiano; costretti ad abbandonare il loro Paese in cerca di pace.

«La pace si costruisce artigianalmente attraverso la condivisione», ha detto Papa Francesco ed è dunque fondamentale saper accogliere, «fare dei ponti».

Infatti nella nostra scuola stiamo provando a costruire dei ponti, ponti di solidarietà e di aiuto verso chi sta soffrendo. La solidarietà ci fa riscoprire quel sentimento di umanità che ci spinge ad interessarci ai bisogni dei nostri simili e anche noi ragazzi sentiamo l’urgenza di attivarci per dare il nostro sostegno, convinti che spesso, nel dare, si riceve moltissimo. Alcuni bambini ucraini sono stati accolti nella Scuola dell’Infanzia e Primaria del Comprensivo già da diversi giorni e abbiamo iniziato una raccolta di beni di prima necessità, alla quale noi alunni abbiamo partecipato concretamente. Ci siamo resi conto che con poco si può contribuire alla felicità di un altro. Un piccolo gesto per costruire un futuro di pace.

Votazioni CHIUSE
Voti: 6

Pagina in concorso