ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Il cibo che ’mangia’ la Terra

Quando ti siedi al tavolino pensa al futuro. Ecco come possiamo fare la differenza nel nostro piccolo

Francesca 2 volte a settimana mangia della carne rossa; in un anno ha contribuito ad aumentare le emissioni di gas serra di 604 kg. Ilenia sgranocchia noccioline una volta al giorno, in un anno ha utilizzato 48.657 litri d’acqua, equivalenti a 748 docce di otto minuti. Melany ha percorso 180 km in auto semplicemente standosene seduta al tavolino mangiando pasta ogni giorno. Tutte le volte che andiamo a fare la spesa, quando compriamo la banana dall’Ecuador, l’ananas dal Brasile, i datteri dal Nord Africa dobbiamo pensare che tutto ciò ha un costo che è molto più caro di quello scritto sull’etichetta. Il prezzo da pagare deve tener conto di quanti alberi sono stati abbattuti per la coltivazione di quel prodotto, dell’acqua consumata, del carburante bruciato per trasportarlo e per lavorarlo, degli imballaggi che lo hanno contenuto. Si tratta della cosiddetta impronta ecologica, un indicatore che misura quante risorse della Terra sono state consumate. E’ stato calcolato, ad esempio, che per un chilo di carne rossa si usano 35 mq di foresta, 15500 litri di acqua, 15 chili di cereali e vengono emessi 36 chilogrammi di gas serra. Per mangiare la tanto amata Nutella, la foresta pluviale indonesiana è stata in gran parte abbattuta e sostituita con piantagioni di palma. In totale, ben il 30% delle emissioni di gas serra sono prodotti dalla filiera alimentare. Se tutti mangiassero seguendo gli statunitensi ci vorrebbero quattro pianeti come la terra per soddisfare le richieste di tutti. Ma la Terra è solo UNA e dobbiamo averne cura. Come possiamo fare? Nel nostro piccolo anche noi possiamo fare la differenza. Camilla, ad esempio, preferisce prodotti locali e di stagione; Filippo ha deciso di mangiare solo frutta che proviene dal suo orto “è più buona e salutare”. Ludovica ha optato per legumi e verdura, al posto della carne rossa. Quando Cristiano va a fare la spesa porta sempre con sé la sporta; Alessio fa merenda con pane e pomodoro invece che con le merendine. “Io bevo solo acqua del rubinetto” dice Lorenzo. Tutte queste azioni potrebbero apparire banali e insignificanti di per sé, ma se le moltiplichiamo per 7 miliardi di persone il risultato cambia. Ridurre lo spreco, preferire proteine vegetali a quelle animali, evitare gli imballaggi inutili, scegliere prodotti a chilometro zero, locali e stagionali: sono le regole basilari per un’alimentazione sostenibile che garantisce cibo e risorse per tutti noi e per le prossime generazioni. L’alimentazione sostenibile è il futuro della Terra per rispettarla e non danneggiarla affinché le risorse rimaste non si esauriscano. Dice un proverbio indiano: dobbiamo ricordarci che non ereditiamo la terra dai nostri antenati, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli.

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