ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Meglio studiare la guerra che viverla

Che cosa succede in Ucraina: l’invasione dell’esercito russo e i drammatici racconti dei cittadini ucraini

Nelle prime ore del 24 febbraio 2022, dopo anni di minaccioso potenziamento militare, le forze russe hanno invaso l’Ucraina. La motivazione ufficiale è la smilitarizzazione del paese e la protezione della regione del Donbass. Putin parla di «missione di pace» per proteggere la popolazione russofona dalle violenze degli ucraini, ma di fatto si tratta di una guerra d’aggressione.

Per i cittadini russi, avere un quadro reale della situazione è quasi impossibile: Facebook, Twitter e TikTok sono stati bloccati e alcuni giornali sono stati chiusi. La situazione è notevolmente peggiorata nell’ultima settimana: una nuova legge introduce il reato di fake news che prevede la condanna a 10 o 15 anni di carcere per chi divulga qualsiasi notizia contraria alla linea di governo. La propaganda, inoltre, mostra ai bambini russi un cartone animato nel quale sono rappresentati due amici: Vanya (la Russia) e Kolya (l’Ucraina), che a un certo punto litigano perché il secondo cambia classe, si fa dei nuovi amici e picchia con un bastone i vecchi compagni. Vanja decide allora di porre fine ai soprusi spezzando il bastone. Molti pensavano che le operazioni militari in Ucraina si sarebbero concluse in poco tempo, ma così non è stato. Nelle principali città si combatte strada per strada. A Kiev la capacità di intervento da parte dei russi viene potenziata dal fatto che la Bielorussia ha accettato di ospitare oltre trentamila militari russi, fornendo una retrovia all’esercito. A Mariupoll’80% delle case è distrutto.

A Kherson le forze russe hanno preso il pieno controllo di tutto il territorio; Giovanni Bruno, marittimo italiano bloccato dal 24 febbraio in città, racconta: «Stanotte abbiamo dormito. Ieri abbiamo sentito il rumore delle bombe, anche stamattina, ma stanotte per fortuna siamo riusciti a riposare». Il numero di ucraini in fuga sta aumentando, al momento si contano più di 1,7 milioni di persone. Dall’inizio della guerra sono morti 925 civili tra cui 108 bambini ucraini. Secondo Save The Children sono 7,5 milioni i bambini che si sono svegliati nel fragore della guerra. Alcuni di loro soffrono di incubi, depressione e autolesionismo a seguito di quello che hanno vissuto. L’Onu ha dichiarato che «le agenzie umanitarie rilevano il bisogno urgente di forniture di cibo, acqua, rifugi e generi di prima necessità, soprattutto per coloro che sono rimasti intrappolati in città in cui è attivo il conflitto». Molteplici organizzazioni si sono mobilitate per offrire donazioni e anche la nostra scuola sostiene i profughi tramite la raccolta di beni essenziali.

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