ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Il “Trittico“ tra storia e leggenda

E’ una delle massime opere pittoriche tardo gotiche e si trova nella chiesa di Santa Maria Assunta

Al professor Dino Magistrelli, segretario dell’Associazione Civitas Borsigliana Odv e studioso di storia locale, abbiamo fatto alcune domande.

Perché il Trittico quattrocentesco della chiesa di Santa Maria Assunta in Borsigliana è oggi così molto noto? “E’ la massima espressione in Lucchesia della scuola pittorica tardo gotica, detta anche gotico internazionale e lascia incuriositi perché si trova in un paese della Toscana, regione nella quale alla fine del 1400 stava già imponendosi la tendenza rinascimentale. E’ poi un’opera, quasi avvolta nella leggenda per essersi salvata dopo una vendita illegale, al tentativo di portarla all’estero e alle razzie napoleoniche prima e tedesche poi.

Infine il mistero sul suo autore, da poco identificato come Pietro da Talada, di cui però non sappiamo nulla”.

Come facciamo a dire che l’opera è di Pietro da Talada se non conosciamo nulla di lui? “Lo abbiamo potuto accertare dal confronto che è stato fatto negli anni 1985-86 tra un quadro della Madonna con Bambino, parte centrale di un trittico, rubato nel 1926 nella chiesa di Rocca Soraggio e poi sezionato in vari pezzi, venduti sul mercato mondiale. Da una precisa descrizione fatta dal parroco di Rocca Soraggio e da una foto, precedenti il furto, sappiamo che ai piedi della Madonna vi era scritto “Hoc opus…pictus fuit p. me Petrus de Talata…” con l’anno di esecuzione 1463. Confrontando questo quadro della Madonna e un altro di San Giovanni Battista, esposti nel Museo di Villa Guinigi a Lucca, con il trittico di Borsigliana, gli esperti della Soprintendenza identificarono nel Maestro della chiesa di Santa Maria Assunta, come veniva definito l’autore del Trittico di Borsigliana, con Pietro da Talada.

Dal latino Talata è diventato poi Talada”.

Dove si trova Talada? “E’ un piccolo paese nel comune di Ventasso, poco al di là di Passo Pradarena, in provincia di Reggio Emilia. Ricordiamo che nella pianura padana si era molto diffusa la tendenza pittorica tardo-gotica”.

Ma, allora, di questo Pietro da Talada, proprio non si sa nulla? “Assolutamente no. Tra l’altro i primi documenti nell’archivio parrocchiale di Borsigliana sono del 1575 e dunque di circa un secolo dopo la realizzazione del trittico, che si fa risalire intorno al 1470. Neppure sappiamo se il trittico sia stato dipinto a Borsigliana oppure portatoci dopo. Oggi conosciamo diverse opere di Pietro da Talada, ma tutte attribuitegli dagli esperti e dagli studiosi. In nessuno c’è la firma.

Oggi le opere attribuite, oltre che a Borsigliana e nel Museo di Villa Guinigi, si trovano nel santuario mariano di Corfino, nelle chiese di Capraia di Pieve Fosciana, Vitoio di Camporgiano, Stazzema in alta Versilia e di San Francesco a Barga”.

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