La robotica educativa entra in aula
Scienza e tecnologia unite in un progetto innovativo. Gli studenti si cimentano con un plantoide
Con l’aiuto di Indire, noi ragazzi della 3A del “Valenti” di Trevi, guidati dalle docenti Lisa Baldella (Tecnologia) e Silvia Stocchi (Scienze), con il supporto della prof.ssa Claudia Innocenzi, abbiamo avuto modo di sperimentare la robotica educativa, costruendo un “plantoide“, cioè una pianta- robot in grado di muoversi autonomamente verso la luce.
Nella società contemporanea la scienza indaga i fenomeni naturali e la tecnologia utilizza le conoscenze scientifiche per migliorare gli strumenti a disposizione dell’uomo. La scienza è alla base del progresso tecnologico e quest’ultimo, a sua volta, agevola nuove ricerche scientifiche. Il connubio fra le due discipline e l’attività di robotica educativa hanno trasformato la didattica in un’esperienza progettuale completa, avvicinandoci alle Steam. Il progetto ci ha per-messo di sperimentare l’efficacia di una didattica basata sul metodo scientifico per lo sviluppo di competenze chiave. Dopo aver osservato un video che mostrava la capacità delle piante di rispondere ai movimenti dell’uomo, ci siamo cimentati nella programmazione dinamica di un percorso laboratoriale in grado di approfondire le conoscenze fisiche, chimiche, biologiche e tecnologiche necessarie alla progettazione di un plantoide 3D capace di rispondere agli stimoli esterni. Alla didattica frontale si sono affiancate diverse metodologie didattiche improntate sulla didattica laboratoriale attiva (il TMI, il PBL, l’EBL, la Flipped classroom, il Debate) che ci hanno consentito di stabilire un nostro personale approccio alla formazione. Il lavoro in gruppi eterogenei ha permesso lo sviluppo di un’interazione molto forte fra di noi. Ognuno ha messo a disposizione le sue abilità e competenze per il raggiungimento degli obiettivi comuni.
Grazie a questo progetto abbiamo compreso quanto l’osservazione e la curiosità siano i motori della ricerca.
Molti di noi hanno scoperto passioni che non sapevano di avere. L’approccio metodologico del TMI (Think, Make, Improve), unito al coding e alla robotica, ha messo in moto un processo di apprendimento di tipo circolare, collegando l’aspetto motivazionale dello studente alla contestualizzazione delle conoscenze attraverso la pratica.
Inoltre riteniamo che sia il laboratorio multidisciplinare sia la robotica e l’elettronica educative costituiscano insieme un’opportunità di crescita per l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze difficilmente ottenibili dalla normale attività didattica, favorendo lo sviluppo del pensiero critico e dell’attitudine a lavorare in modo autonomo con la complessità .