ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Un flash mob per dire no alla guerra

Cinquecento studenti hanno composto il simbolo della pace nel giardino della scuola e invitato le autorità

Un sabato dedicato alla pace e alla solidarietà con l’Ucraina. Gli alunni della scuola media Don Bosco hanno atteso la giornata con grande fervore. Lasciati da parte giochi e bravate, i ragazzi hanno dimostrato la loro vicinanza issando la bandiera multicolore. Tutto è nato da un’idea della 3° A. Mentre la classe discuteva del conflitto appena scoppiato in Ucraina, ha preso voce un pensiero: «È semplicemente assurdo fare la guerra nel 2022». Da qui la proposta del flash mob: «Se dedicassimo il prossimo sabato a una manifestazione contro la guerra?». E alle parole di pochi sono seguiti i fatti di tutti gli altri.

La comunità scolastica si è riunita nel giardino dell’istituto e gli alunni, con i loro giovani corpi, hanno ricreato il simbolo della desiderata e tanto attesa pace.

Alle 11 in punto l’immagine ha preso vita: 500 adolescenti hanno sollevato mani e volti verso il cielo mentre un drone, dall’alto, li immortalava. Dopo lo scatto gli alunni hanno sfilato intorno all’istituto e manifestato contro la guerra, dando sfogo ai loro sentimenti con voci frementi, scatenate e furenti. Un mare di giovani dove spiccavano cartelloni, striscioni e bandiere. «Vogliamo palloni sulle teste dei bambini, non bombe!» si leggeva tra i manifesti. «Insieme per la pace. No guerra», campeggiava su un lunghissimo striscione rosso multilingue. Ma la parola ripetuta più di tutte è stata «pace» scritta in italiano, cinese, russo e soprattutto ucraino. «Vogliamo diffondere consapevolezza dell’orrore della guerra ha confermato una ragazza di terza media – e propagare il messaggio della pace». Il corteo si è svolto sotto gli occhi non solo del personale scolastico e dei passanti curiosi ma anche alla presenza degli assessori Bosi, Squittieri, Santi, del presidente del Consiglio comunale Alberti e della consigliera Guerrini. Chi l’ha detto che il sabato è nato per essere un giorno di riposo? Alle scuole Don Bosco il sabato di cittadinanza è la giornata in cui i ragazzi superano l’impostazione curricolare. Anziché dedicarsi a italiano o matematica, si confrontano su temi e problemi di attualità: disturbi alimentari, mafia, legalità. Questi ragazzi, appartenenti alla generazione Z, stanno vivendo una situazione letta finora solo nei libri di storia. Già scossi dalla pandemia mondiale, assistono a un conflitto che potrebbe sconvolgere l’Europa e il mondo. I sentimenti dei giovani sono già stati provati dall’’assenza di tranquillità, ma anziché stare impalati a guardare, hanno cercano di far risuonare le loro voci nel mondo. per questi ragazzi anche un piccolo gesto è significativo e sperano che iniziative simili si moltiplichino per sostenere il popolo ucraino e stimolare la solidarietà della nostra comunità.

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