ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Accogliere a scuola… ieri e oggi

Integrazione è arricchimento per tutti. Perché, insieme, la «pianta» della vita è più rigogliosa e forte

L’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 si pone di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e di offrire opportunità di apprendimento per tutti. In Italia la scuola è obbligatoria fra 6 e 16 anni : L’articolo Art. 34 della Costituzione ricorda che: «La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, è obbligatoria e gratuita». La dispersione scolastica è vista come una sconfitta, come un fenomeno da arginare.

Nel nostro Paese, attualmente, all’interno delle scuole c’è grande attenzione all’inclusione, alla valorizzazione delle diversità e al benessere psicologico. Un tempo, però anche in Italia, l’apprendimento non si basava su questi principi: come diceva Don Milani la scuola era più «un ospedale che cura i sani e respinge i malati». Venivano applicate punizioni, anche fisiche, vi era una mancanza di dialogo e gli «ultimi» venivano lasciati in disparte. Alcuni classici come «Pinocchio» e «Cuore», riletti da grandi, fanno capire, che un tempo, chi veniva considerato diverso, veniva allontanato. Da Lucignolo alla figura di Pinocchio stesso, ai bambini immigrati del sud di De Amicis, ai ribelli come Franti: non si cercava di venire incontro, ma si emarginavano i più deboli, si mettevano in un angolo o dietro la lavagna con le orecchie d’asino.

In passato c’erano davvero ragazzi come Rosso Malpelo della novella di Verga, costretti a lavorare e umiliati sin da piccoli. In alcune parti del mondo esistono purtroppo ancora oggi bambini e ragazzi che rischiano la vita per andare a scuola: ne è l’esempio Malala, la più giovane vincitrice di premino Nobel, ragazza coraggio sfuggita ad un attentato talebano, la cui sola colpa era quella di voler studiare o Iqbal, bambino coraggio morto per aver cercato di uscire dalla schiavitù e imparare a leggere e scrivere.

Infine ci sono moltissimi minori in età scolare costretti a sospendere la consueta vita quotidiana e a lasciare la terra d’origine, per fuggire da conflitti. In questi giorni, ci stiamo rendendo conto in diretta degli orrori causati dalla guerra in Ucraina. Il Ministero dell’Istruzione in Italia si è sin da subito attivato per supportare le istituzioni scolastiche nell’accoglienza a scuole dei minori profughi in arrivo nel nostro Paese. L’obiettivo è quello che la comunità scolastica accolga tutti cercando di evitare ogni forma di isolamento: si cerca di facilitare il percorso di integrazione affinché i bambini possano ritrovare condizioni minime di normalità quotidiana.

L’augurio e la speranza è che l’obiettivo 16 dell’agenda 2030 «promuovere società pacifiche ed inclusive» diventi presto una realtà universale e non resti solo utopia. Perché insieme, la «pianta» della vita è più rigogliosa e forte.

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