ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Nella nostra «Terra di Mezzo»

I «Longobardi in Maremma» è il titolo della mostra che siamo andati a vedere. E abbiamo scoperto che...

Signore e signori benvenuti alla mostra «I Longobardi nella terra di mezzo» del Museo archeologico e d’arte della Maremma. Finalmente, dopo la pandemia, i musei hanno ricominciato a organizzare mostre e le scuole a poterle di nuovo visitare e anche la scuola media «Galilei» è ripartita! I Longobardi regnarono in Italia tra il VI e l’VIII secolo e abitarono anche nell’antica Tuscia, in particolare a Lucca e a Chiusi, da qui si spostarono verso la Maremma dove hanno lasciato importanti tracce (eh sì, non «solo» Etruschi, Romani, Medici e Lorena!). Speriamo, con il nostro articolo, di darvi informazioni che possano interessarvi e incuriosirvi e magari vi facciano guardare con occhi nuovi, luoghi visti mille volte! I Longobardi, dopo Etruschi e Romani, si stanziarono nella zona di Roselle nel 593 e proprio a Roselle, nel Parco Archeologico, possiamo vedere, vicino alle terme romane poi trasformate in cattedrale, un cimitero longobardo nel quale sono state riportate alla luce varie sepolture, tra cui quella di un guerriero accompagnato dal proprio corredo funerario. Nel 2019 è stata rinvenuta un’altra necropoli nel campo della Salica, tra Roselle e Grosseto, composta da 18tombe e la cosa interessante è che si può capire che erano longobarde perché questo popolo seppelliva i suoi morti con la testa rivolta verso ovest.

Tante sono le tracce che questo popolo ha lasciato nella nostra zona, ricordiamo il sito di Vetricella, a Scarlino, dove un altro scavo ha permesso di recuperare il sito di un’estesa occupazione longobarda e non dimentichiamo i ritrovamenti avvenuti in città: nella zona di piazza della Palma sono stati rinvenuti i resti di un villaggio longobardo e in via Garibaldi, negli anni ’70, durante dei lavori di cantiere, è stato riportato alla luce un bellissimo orecchino d’oro che è anche il simbolo della mostra. Alla mostra era esposto anche lo scheletro di una donna ritrovato a Chiusi che ha dato tante informazioni sul popolo longobardo: aveva il cranio allungato, che significava che apparteneva ad una stirpe importante, ed era probabilmente una donna guerriera perché vicino a lei sono stati ritrovati una fibbia legata alla cintura e un coltello. Si pensa che fosse giunta in Maremma per sposarsi, il suo corpo è stato ritrovato con quello di un uomo e di un bambino che non avevano la stessa deformazione del cranio.

Chissà se siamo riusciti ad interessarvi e magari a incuriosirvi un po’, potete approfondire l’argomento con il catalogo della mostra che uscirà a breve, leggere il bell’articolo pubblicato dalla rivista «Archeologia Viva» o andare alla Biblioteca Chelliana a guardare un manoscritto di Paolo Diacono.

Votazioni CHIUSE
Voti: 6

Pagina in concorso