ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

L’allarme spreco alimentare

Una questione difficile da digerire: problemi e soluzioni per evitare di buttare nei rifiuti tonnellate di cibo

«Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo», diceva Oscar Wilde nel XIX secolo, rivolgendosi ai buongustai o a chi non apprezzava la buona tavola. Oggi la questione è ben diversa e il problema del cibo, risorsa indispensabile per l’uomo ma non per tutti facilmente raggiungibile, deve essere affrontato mettendo in primo piano le modalità di produzione, con l’impatto che l’agricoltura ha sull’ambiente, e lo spreco del cibo stesso, divenuta una triste abitudine nel mondo occidentale.

Quest’anno la scuola secondaria di primo grado Altiero Spinelli per la settimana dell’Intercultura Cibo, noi, terra. Sfida etica globale nell’era Covid (https:// www.spinelliscandicci.it/pagin e / b i e n n i o – i n t e r c u l t u r a le-2021-2023) ha proposto di affrontare uno dei temi più scottanti dell’attualità: la produzione, l’accesso mondiale al cibo e il relativo spreco. La nostra classe III B ha preparato un lavoro di approfondimento multimediale presentato sotto forma di webinar(https://view.genial.ly/61b4ffd0af65320ded94eb49/presentation-lagricoltura) alle altre classi terze dell’istituto con gioco-verifica tramite Kahoot(https://create.kaquestione hoot.it/dtails/1e4b2677-073e-4 85f-b97e-4bb08b349b69 a cura di Margherita Iannuzzi). Sono stati individuati ed esaminati diversi punti: i problemi causati dall’agricoltura, le soluzioni con l’agricoltura biologica e quella sostenibile, e infine lo spreco alimentare e le soluzioni per limitarlo. Lo spreco alimentare ci obbliga a riflettere sia sulla produzione e la distribuzione del cibo, sia sul consumo e il riciclo degli alimenti avanzati. Per arrivare sulle nostre tavole, gli alimenti, hanno visto a monte l’investimento di numerose risorse naturali, lavorative, energetiche e finanziarie. Ma la cosa che ci ha stupito di più è la quantità enorme di acqua che viene usata e sprecata insieme alla materia prima se i prodotti non vengono consumati.

Per limitare l’impatto negativo sull’ambiente e l’inquinamento, si possono sviluppare sempre di più l’agricoltura biologica, che limita l’utilizzo di sostanze chimiche, inquinanti e dannose per la salute e l’agricoltura sostenibile, che rispetta le risorse ambientali e non permette lo sfruttamento del lavoro.

Drammatici sono i dati di alcuni studi della Fao secondo i quali negli ultimi cinquant’anni è aumentato del 50% lo spreco mondiale e 1,3 miliardi di tonnellate di cibo finiscono nella pattumiera: ogni anno in Italia si spreca tanto cibo quanto potrebbe soddisfare il fabbisogno di ¾ della popolazione italiana, mentre nel mondo muoiono di fame seicento milioni di persone e quattrocentomila per malattie provocate dalla scarsa qualità dei pasti. Morire di fame è uno «scandalo» che grida giustizia. Per far fronte a tutto ciò, come previsto dall’obiettivo 2 dell’agenda 2030, tutti i paesi si devono impegnare per garantire cibo di qualità a tutta la popolazione mondiale e garantire la circolazione di buone abitudini per il riciclo degli alimenti non consumati. A tal proposito il Ministero ha pubblicato un decalogo per evitare lo spreco, che ognuno nel suo piccolo può attuare, rendendosi così partecipe del miglioramento del nostro pianeta.

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