ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Mustafa: gli effetti della guerra!

Dove può arrivare la cattiveria umana? La solidarietà di Siena, dell’Italia intera e anche della nostra zona

«Perché la guerra?» questa è la domanda che ci siamo posti, guardando questa foto. «Perché l’uomo uccide o ferisce l’altro uomo?». Eh sì, noi sappiamo che Mustafa è nato senza arti per colpa della guerra. Il gas nervino presente nelle bombe sganciate in Siria è stato inalato dalla mamma, mentre era incinta. Eh sì, questa foto ci fa capire il dramma di un Paese sconvolto dalla guerra da ormai 11 anni e gli effetti devastanti che si possono riversare su un popolo innocente.

Ci viene certamente da pensare anche alla guerra di questi giorni in Ucraina, nella nostra Europa che credevamo immune da questo tipo di violenza. Guardando questa immagine straziante, possiamo solo immaginare il terrore di trovarsi sotto le bombe: da un momento all’altro la vita di molte persone può cambiare drammaticamente, perché chiunque può perdere i familiari, gli amici o riportare ferite, come Mustafa e suo padre, che lo segneranno per sempre.

Nel 2016 nel mercato di Idllib, Munez El Nazzal e la moglie Zeynep incinta si trovano coinvolti in un «attacco terroristico» provocato dal regime di Damasco.

Durante quest’attacco vengono fatte esplodere bombe contenenti gas tossici. Munzel El Nazzal perde una gamba, mentre la moglie e il nascituro, Mustafa, restano illesi. Ma le conseguenze di questa bomba si manifestano anche successivamente, durante il parto: infatti Mustafa nasce senza gambe e senza braccia, poiché affetto da Tetraamelia. La storia del piccolo Mustafa e della sua famiglia finisce sotto i riflettori grazie alla foto «Hardship of life», con cui Mehmet Aslan vince lo scorso ottobre il Siena International Photo Awards, prestigioso concorso fotografico a cui partecipano artisti di 163 Paesi. Grazie a questo scatto parte una campagna di solidarietà che mostra il grande cuore dell’Italia e in particolare di Siena.

In seguito all’iniziativa di Luca Venturi, direttore del concorso internazionale senese, Mustafa, insieme a suo padre Munir El Nezzel, la madre Zeynep e le due sorelline Nur e Sacide arrivano in Italia. Il 21 gennaio 2022 Mustafa e la sua famiglia giungono all’aeroporto di Fiumicino, e sono accolti dall’arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa- Montalcino. Qui potranno vivere lontano dalle guerre e ricevere delle cure: potranno, infatti, contattare il Centro protesico di Budrio presso Bologna e avere dopo tanta sofferenza delle protesi idonee. Ora ci fa molto piacere che in questa storia di Mustafa entrino in scena la città di Siena (ad appena 60 chilometri da noi, da Empoli) e la sua solidarietà!.

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