ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

22 Aprile, è la giornata della terra

Troppi consumi stanno distruggendo il nostro pianeta: ecco alcuni consigli per salvarlo

La Giornata della terra per l’ambiente e la salvaguardia del pianeta. Le Nazioni Unite hanno scelto il 22 aprile per questa ricorrenza che prende spunto dalla pubblicazione nel 1962 del libro manifesto ambientalista «Primavera silenziosa» della biologa statunitense Rachel Carson e nasce ufficialmente nel 1970 su proposta dell’attivista McConnel. Nata come movimento universitario per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali, è diventata un avvenimento educativo e informativo. Per i gruppi ecologisti è l’occasione per valutare le problematiche del pianeta: inquinamento di aria, acqua e suolo, distribuzione degli ecosistemi, migliaia di piante e specie animali che scompaiono, l’esaurimento delle risorse rinnovabili (carbone, petrolio, gas naturale).

Tutti, a prescindere dall’etnia, da quanto guadagnino o da do-ve vivano, hanno diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile. E la giornata della terra si basa proprio su questo principio. Con gli anni l’appuntamento è diventato anche un’occasione di confronto tra i leader mondiali. Questa festa ha segnato l’inizio di una grande campagna di sensibilizzazione denominata dagli organizzatori «Green generation campaign”, i cui punti principali sono la ricerca di un futuro basato sulle energie rinnovabili, un impegno personale per un consumo responsabile e sostenibile, economia verde con la creazione di migliaia di «posti di lavoro verdi» e trasformi il sistema educativo globale in un sistema educativo «verde».

Per fare tutto questo dovremmo ricorrere ad un’economia circolare, che consiste nel risparmiare risorse. Un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione e riciclo dei materiali e prodotti esistenti. Ma oggi la domanda di materie prime aumenta e allo stesso tempo le risorse scarseggiano: molte materie prime sono limitate. Non dobbiamo dimenticare l’impatto sul clima: i processi di estrazione delle materie prime producono un grande impatto sull’ambiente e aumentano il consumo di energia e di anidride carbonica.

Il Parlamento europeo chiede l’adozione di misure anche contro l’obsolescenza programmata dei prodotti, strategia propria del modello economico lineare.

E’ ovvio che ognuno è chiamato a fare la sua parte adottando semplici comportamenti più responsabili: ridurre lo spreco idrico, utilizzare più la bicicletta e i mezzi pubblici, pulire la casa con prodotti ecologici, limitare l’uso della plastica, scegliere cibo biologico a km zero, mangiare più verdura, proteggere le api e gli animali in genere, il tutto riassumibile col motto «evita gli sprechi per vivere meglio!».

Votazioni CHIUSE
Voti: 3

Pagina in concorso