ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

A piccoli passi verso la parità

La condizione delle donne cambia: la nostra ricerca delle piccole grandi rivoluzioni nel tempo

Fino a qualche decennio fa si riteneva ancora che la donna dovesse accudire i figli. Era considerata proprietà del padre e poi del marito. Inoltre, se decideva di lasciare la casa da nubile non era ben vista, poiché si riteneva che le donne single, indipendenti, non potessero svolgere un lavoro onesto. Il mito greco di Atalanta ci ricorda come, da sempre, il valore di una donna non venga pienamente riconosciuto e le stesse fiabe della Disney – le meno recenti – dipingono le fanciulle intente a far faccende in casa, quando non belle e addormentate, ad aspettare il principe azzurro.

Fortunatamente le fiabe son cambiate e qualcosa pare si stia muovendo anche nella realtà.

Nel tempo ci sono state varie convenzioni per eliminare le forme di discriminazione e altri accordiinternazionalieoggil’Agenda 2030, con l’obiettivo 5, si propone di combattereogni forma di disparità e violenza sulle donne, punta alla parità dei diritti, nonché alla piena ed efficace partecipazione su tutti i livelli decisionali, politici ed economici. Ancora siamo lontani, il processo è lento e lungo, ma già molte donne stanno lottando nei vari Paesi per i loro diritti.

Tra esse Malala Yousafzai, famo-sa per aver difeso il diritto allo studio delle donne in Pakistan, o Balkissa Chaibou, che ha deciso di sfidare la sua famiglia in tribunale per un matrimonio forzato o ancora Manal Al-Sharif, che ha deciso di guidare un’auto anche se la sua religione lo proibiva. Ancora presente la figura di Frida Kahlo anche se morta da più di 50 anni: i suoi quadri so-no una rivolta contro i canoni di bellezza che spesso portano le donne stesse a disprezzarsi o ad essere insicure di se stesse.

Anche nella storia abbiamo incontrato molte donne che con fatica hanno voluto rompere gli schemi: da Trotula De Ruggiero, la prima ginecologa in Italia laureata intorno all’anno 1000 presso la scuola medica salernitana, ad Artemisia Gentileschi nel campodell’arte,paradossal-mente ambito quasi precluso alle figure femminili.

Essa subì violenze dal proprio maestro ma nonostante ciò rimase fedele alla propria passione per l’arte. Nella politica ricordiamo Nilde Iotti, che fu la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana ad essere eletta presidente della Camera dei Deputati: iniziò a far politica ancor prima che in Italia le donne potessero votare. Ciò accadde nel 1946 ed è passata alla storia la frase di una giornalista, Anna Garofalo: «Le schede che ci arrivano a casa e ci invitano a compiere il nostro dovere, hanno un’autorità silenziosa e perentoria. Le rigiriamo tra le mani e ci sembrano più preziose della tessera del pane. Stringiamo le schede come biglietti d’amore».

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