ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Lettera al Futuro. Noi, domani

Riflessioni di una generazione sospesa che sente ripetere buone intenzioni e non vede fatti concreti

Caro Futuro, scriviamo a te che altro non sei che il Noi di domani per parlarti delle nostre paure, dei sogni che coltiviamo, del mondo che desideriamo: un luogo dove i nostri figli possano stare bene, essere liberi di esprimere ciò che sono, uno spazio bello, pulito e in pace che non ci costringa, come in un racconto di fantascienza, a migrare verso altri pianeti perché la Terra è stata distrutta dalle nostre azioni.

Ogni giorno sentiamo parlare di episodi di discriminazione nei confronti degli omosessuali e delle persone di cultura diversa, di odio, di violenza sulle donne e sui bambini, di disprezzo e intolleranza verso l’altro e verso le sue idee. Sentiamo soffiare venti di guerra che giungono dal conflitto latente tra Russia e Ucraina e riflettiamo su quanto poco l’essere umano abbia imparato dal suo passato recente.

Gli adulti ci ripetono che è importante conoscere le vicende del Novecento con le sue due Guerre Mondiali, le stragi e le persecuzioni che hanno sottratto il futuro a milioni di persone.

E ci chiediamo: in che misura gli adulti hanno veramente a cuore la pace, il pianeta, la nostra possibilità di essere felici domani? Ci dicono: vivete in modo responsabile per rendere migliore il mondo, ma alla fine siamo solo adolescenti che stanno iniziando a comprendere come funziona veramente la vita, perché non è tutto rose e fiori come si crede da piccoli. Ci sono ostacoli non facili da superare, conquiste da ottenere con fatica e infiniti traguardi da raggiungere. Tutto questo aumenta la nostra confusione, il nostro es-sere una generazione sospesa.

Ci sentiamo come nella canzone di Jovanotti, La linea d’ombra: La nebbia che io vedo a me davanti/Per la prima volta nella vita mia mi trovo/A saper quello che lascio e a non saper immaginar quello che trovo. Che cosa ci sarà oltre la linea d’ombra? Avremo anche noi la possibilità di realizzare tutte le nostre aspirazioni o sono solo illusioni? Allora pensiamo a quelli che ce l’hanno fatta grazie alla loro tenacia, allo spirito di sacrificio, al coraggio, alla fede in quello in cui credono come il giovane Jacopo Tissi, primo ballerino del teatro Bolshoi di Mosca, o Damiano David, musicista italiano che da cantante di strada si è affermato su un palcoscenico mondiale, oppure Emma Watson che ha realizzato uno dei suoi più grandi sogni, ovvero quello di diventare un’icona del cinema. Pensiamo ad altri giovani che si sono affermati in campo scientifico, ai tre moschettieri dell’astronomia, Matteo Miluzzio, Filippo Bonaventura e Lorenzo Colombo, tre giovani astrofisici che spopolano nel web con le loro lezioni sull’esplorazione spaziale. Allora è possibile, pensiamo!!! Sì è possibile!!!

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