ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

La responsabilità non è un gioco

Due mattine all’insegna della legalità: dalla Costituzione al concetto di imputabilità. Parlano gli avvocati

Noi classi terze dell’istituto Berni, abbiamo fatto un incontro interessante con due avvocati del foro di Pistoia, Federica Francesconi e Davide Petri, consiglieri della Fondazione per la Formazione Forense dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia. Nella prima lezione gli avvocati hanno fatto un’introduzione sulla storia della nostra Repubblica. Il 2 giugno del 1946 l’Italia è diventata una repubblica a seguito del referendum che ha sostituito la monarchia basata sullo statuto Albertino e ha fatto dell’Italia l’attuale Repubblica fondata sulla Costituzione. La Costituzione è il testo legislativo ed è divisa in quattro parti: gli articoli che riguardano i principi fondamentali (art. 1-12), i diritti e doveri (art.13-54), l’ordinamento della repubblica (art.55-139).

Abbiamo approfondito e analizzato gli articoli soffermandoci sui primi tre che si rivolgono al-la fraternità, uguaglianza e libertà. Nel primo si dichiara che «L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione» perché è l’elemento che definisce uno Stato, nell’articolo 2 si enuncia che i diritti umani sono assoluti e legati alla natura umana. I diritti inviolabili non possono essere messi in discussione, altrimenti si andrebbe in contrasto con la libertà personale prevista dall’art. 1.

L’articolo 3 si riferisce al principio di uguaglianza in cui tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.

La legalità è un concetto che ci viene insegnato fin dalla più tenera età in tutti i tipi di ambienti, in famiglia e a scuola. Senza di esso ci sarebbe l’anarchia; i cittadini vivrebbero allo stato brado senza leggi da rispettare.

Sarebbe un vero caos. La legalità però non è solo il rispetto delle regole, bensì il rispetto per gli altri e per noi stessi.

La mamma prima di uscire si raccomanda con noi «sii prudente, non fare stupidaggini» perché nell’età adolescenziale non ci si pensa due volte a commettere errori pensando di non ricevere conseguenze solo perché si è minorenni. Nella società tutto è collegato con un processo causa-effetto, se io commetto atti illeciti avrò le conseguenze che mi spettano. Abbiamo quindi affrontato il tema dell’imputabilità civile e dell’imputabilità penale. Da questo incontro ho capito che non bisogna mai sottovalutare le azioni, che se pur considerate da noi ragazzi insignificanti, potrebbero avere conseguenze inimmaginabili. Un ringraziamento speciale va alla vicepreside, professoressa Monia Leone, e all’avvocato Federica Francesconi che ci hanno dato la possibilità di poter partecipare ad un così importante progetto.

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