ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Street art, dal degrado al decoro

Come l’arte può cambiare in meglio il volto della città. In piazza delle Erbe a Carrara lo splendido murale

Già l’uomo delle caverne sentiva la necessità di lasciare un segno del suo passaggio sulle pareti rocciose, usando colori offerti dalla natura e lo faceva proprio sulle rocce perché era una superficie in grado di resistere all’usura del tempo. Lo scopo per cui si disegnava sulle pareti delle caverne era di tipo magico-propiziatorio. Nei secoli successivi il dipinto sulle pareti prese il nome di affresco, perché veniva fatto quando l’intonaco era fresco, e raccontava a chi non sapeva leggere delle vere e proprie storie, oltre a testimoniare la grandezza del committente. Oggi sempre più disegni decorano i muri delle città. I graffiti sono delle firme artistiche, dipinte illegalmente, di piccole dimensioni perché più rapide da eseguire, spesso realizzate utilizzando degli stencil, cioè fogli perforati. Il murale invece è un’opera d’arte, in genere eseguita su commissione, anche se quelli più piccoli a volte sono illegali; hanno temi definiti che possono essere di denuncia sociale o, a volte, commemorative. Anche nella nostra città abbiamo esempi di questo. In piazza delle Erbe a Carrara c’è un murale che ricorda la resistenza delle donne durante la guerra, sulla facciata della nostra scuola ne è stato realizzato uno che invita all’accettazione delle diversità, altri, sulle pareti di uno dei supermercati di Avenza, affrontano un tema ambientale.

Un altro, realizzato sulla facciata di un palazzo residenziale in via Bertoloni è fatto a scopo ornamentale. Alcuni sorti spontaneamente, ma belli, si trovano lungo il Muraglione, vicino alla chiesa del Peep e in vicolo San Piero a Carrara. Scritte che invece imbrattano i muri, le possiamo trovare ovunque per la città, soprattutto in periferia. Anche la street art è presente in aree periferiche o degradate ma può in alcuni casi, riqualificare la zona, soprattutto se è fatta da artisti che lavorano su commissione. Le scritte invece sono una forma di degrado, come i rifiuti lasciati in strada, gli spazi verdi non curati, le panchine rotte. Significa che le persone hanno uno scarso senso di appartenenza alla loro città, non si sentono parte di quel luogo, “proprietari” di quel luogo. Per trasformare zone degradate in zone più belle è quindi necessario l’impegno sia dei cittadini che delle amministrazioni e l’arte, anche quella dei murales, potrebbe regalare un po’ di colore e vita a zone grigie e maltenute e potrebbe diventare anche un’attrattiva turistica, come è accaduto per alcuni piccoli borghi dimenticati.

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