ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Il mito: che cos’è e quali funzioni ha

Storie e leggende di ieri e di oggi: ma servono ancora? A sostenere le passioni e a sognare a occhi aperti

Che cos’è il mito? In origine un mezzo per «significare» (spiegare) le cose, la parola. Mito viene dal greco mythos e significa storia. E’ un racconto attraverso il quale le culture primitive hanno organizzato quello che conoscevano, spiegazioni e insegnamenti relativi al proprio mondo e alle proprie esperienze. In origine i miti erano racconti orali, solo dopo furono scritti e ancora oggi mantengono alcune caratteristiche basilari: frasi semplici e brevi, molti dialoghi, espressioni e frasi ripetuti per rimarcare il significato e creare un effetto evocativo molto forte. Il tempo è quasi sempre indeterminato, spesso risalente alle origini del mondo. I luoghi sono a volte immaginari altri reali, ma sempre immersi in un’atmosfera fantastica. Alcuni luoghi assumono un carattere addirittura simbolico (per esempio l’acqua che rappresenta l’origine delle cose o la montagna che congiunge ter-ra e cielo). I personaggi possono far parte di varie categorie: esseri soprannaturali, dei o spiriti capaci di sentimenti ed emozioni come gli uomini di cui possiedono virtù e difetti. Quando sono in forma umana sono detti «antropomorfi». Naturalmente se parliamo dell’antichità i miti più significativi sono quelli nati nella culla della Grecia antica, icosiddetti miti classici. Tra i più rinomati ricordiamo «Narciso ed Eco», «Teseo e il minotauro» (quello del filo di Arianna), «Apollo e Dafne». La sterminata ricchezza e il fascino delle narrazioni non deve però farci cadere nell’errore di credere che i miti siano solo delle storie avvincenti create per divertire o intrattenere gli altri: il mito è mol-to importante poiché veicola i fondamenti morali e le credenze religiose su cui poggia la strutturasocialedeipopolidell’antichità. Le narrazioni mitiche contribuiscono a formare il patrimonio di credenze e di valori in cui un popolo si identifica, la cosiddetta «memoria collettiva». In questo senso la mitologia è stata in primo luogo, per i popoli antichi, un mezzo di conoscenza del mondo e di trasmissione di credenze, ideali e principi di una comunità. Ma perché nasce il mito? Il mito nasce innanzitutto dall’esigenza profonda che gli esseri umani da sempre hanno avuto di rispondere alle grandi domande sull’originedell’universoedell’umanità. All’inizio servivano per spiegare fenomeni naturali: tuono, lampo, temporale, l’alba, l’alternanza di buio e luce, il tramonto, non ultima la morte. Avevano inoltre un carattere «consolatorio», cioè servivano a consolare gli uomini smarriti di fronte ad eventi negativi o drammatici. Altri miti servivano ad avvicinare l’uomo al mondo del mistero. Oggi i miti, intesi come «entità da venerare ed emulare» servono a sostenere le passioni e anche un po’ a farci sognare ad occhi aperti.

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