ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Giusti di Ponsacco (PI) - 5B

Parità? Va detta e messa in pratica!

Vuol dire uguaglianza. E le pari opportunità sono possibili solo se vincono istruzione e conoscenza

Il 10 dicembre 1948, dopo guerre terribili e dittature che avevano abolito diritti fondamentali, l’assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la Dichiarazione universale dei diritti umani. L’articolo 2 dice che a ogni persona spettano diritti e libertà, indipendentemente dalle opinioni, dalle convinzioni, dal colore e dal genere.

Ma che cosa significa parità di genere? Vuol dire uguaglianza, nei diritti e nei doveri, tra uomo e donna; nel nostro Paese questa parità è sancita dalla Costituzione e da tante leggi, per fortuna! I 193 dtati membri delle Nazioni Unite hanno ratificato l’Agenda 2030 e si sono impegnati a raggiungere con la loro politica gli obiettivi di sviluppo previsti. Bene, l’Agenda 2030, su cui a scuola lavoriamo tanto, prevede all’Obiettivo 5, di raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze. Eppure in alcune parti del mondo ciò non viene rispettato: tante nazioni sono d’accordo ma alcune fanno eccezione e non hanno neanche voluto firmare l’accordo.

Autodeterminazione, che cosa vuol dire questa parola? Significa che una ragazza deve fare quello che è bene per lei e non dipendere da altri, che deve pensare alla sua vita. Certo è che deve avere gli strumenti per poter scegliere e soprattutto deve poter scegliere lei: facile a dirsi, ma difficile a farsi, soprattutto in alcune parti del mondo dove voler scegliere può costarti anche la vita. Basti pensare a quello che è successo a Malala Yousafzai in Pakistan. Nella nostra storia ci sono stati casi in cui diritti fondamentali sono stati violati o soppressi e le donne relegate a un ruolo subalterno.

Ricordi leggi razziali? Il fascismo, che brutta pagina di storia! Eppure nel nostro lontano passato, con la civiltà degli Etruschi, le donne godevano di diritti sociali come gli uomini: potevano studiare, gestire soldi, acquistare terreni o avere un proprio nome indipendentemente dal marito, cosa non scontata per l’epoca. Peccato che in questo i Romani si siano fatti influenzare più dagli antichi Greci che dagli Etruschi… con le donne chiuse nel gineceo invece che a vivere la propria vita! «L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo», diceva Nelson Mandela. Noi questa frase ce la teniamo stretta: la scuola ci fornisce gli strumenti, la cassetta degli attrezzi per vivere a testa alta. Il cambiamento, il cammino verso i diritti, passa solo attraverso una buona istruzione: se nella vita vuoi davvero un’opportunità, beh, allora studia!

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