Turisti incantati dalla bella Perugia
Nostra inchiesta sul successo della città. «Monumenti, mostre, eventi importanti, le due Università»
Perugia in questo periodo è piena di turisti di tutte le età, in gruppo, in coppia o solitari.
D’accordo, c’è “Il meglio maestro d’Italia”, il Perugino, in mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria, ma non dev’essere solo quello. Che cosa cercano i turisti qui? Che cosa trovano? Sono soddisfatti della loro esperienza? C’è qualcosa che la città – l’amministrazione – potrebbe migliorare per rendere la visita a Perugia indimenticabile e contagiosa? Siamo andati in giro per il centro a fare interviste, incontrando italiani da otto regioni diverse, poi, mettendo alla prova il nostro English, abbiamo intervistato stranieri da Stati Uniti, Austria, Etiopia, Olanda, Ungheria, Francia, Messico, Polonia, Svizzera e Ucraina. La maggior parte di loro ha detto di essere stata attratta dalla mostra, dalla fama di città d’arte, dalla storia, dalla notorietà data da Umbria Jazz; alcuni sono invece qui per studiare. I nostri ospiti sono stati sorpresi da panorami incantevoli e inaspettati, dalle scale mobili e dal Minimetrò, da Perugia sotterranea e poi dal cioccolato e dal buon cibo e, infine, da angoli particolari come via Maestà delle Volte.
Qualcuno ha notato con piacere che ci sono tanti ragazzi: è l’effetto delle Università e poi è periodo di lauree, in effetti c’era-no tante corone di alloro in giro.
I visitatori attirati dalla mostra hanno scoperto che la Galleria Nazionale dell’Umbria è un forziere pieno di tesori, non c’è solo il Perugino. Qualcuno, un po’ preoccupato, ha capito che la città antica è grande, non esiste solo Corso Vannucci e c’è tanto da camminare. Chi è qui per motivi di studio apprezza la tranquillità della città e pensa che sia un buon posto dove vivere.
Tutti indistintamente hanno detto che consiglierebbero ad un amico di venire a visitare Perugia.
Che bello sentir fare i complimenti alla nostra città. Però noi non volevamo solo questo e così li abbiamo incalzati: aspetti negativi? Troppi mozziconi e cacche di cane, osserva Mismak, etiope; pochi parchi, notano Jocelyn e Max, abituati al verde olandese; pasticcerie e forni privi di alimenti per celiaci, segnalano Rosaria ed Elvira da Caserta; trasporti poco efficienti e pochi parcheggi è una lamentela di molti; troppi piccioni, dice qualcun altro. Qualcuno si è lamentato della poca cortesia, della troppa folla e del rumore. Gli studenti qui per studiare italiano hanno criticato l’eccessiva burocrazia. Segnaliamo questi aspetti perché pensiamo che siano migliorabili. Invece, a chi si è lamentato delle tante salite e delle troppe scale potremmo rispondere che, fatte al contrario, sono discese e che questo è il bello della collina. Ma per Roberto di Ancona che dice che a Perugia manca il mare…
non abbiamo risposta.
Intervista immaginaria a Baldassarre Orsini, architetto e storico dell’arte perugino.
Perché ha scritto la guida di Perugia, signor Orsini? «Per dilettare non poco, per il compiacimento che né proverà il Cittadino e ‘l Forestiere di vedere metodicamente raccolte, sotto degli occhi in un piccolo libro, tutte le pregevoli opere che si trovano sparse per le Chiese, per gli Oratori e per i Palazzi di tutta Perugia».
A chi gioverà questa opera? «A Cittadini dilettanti e molto più a Giovinetti che si accingono a coltivare la Pittura persuadendoli che la Pittura non è miga un’arte meccanica o un lavoro da trastullo ma è Arte liberale scientifica, ragionata e che non è fatta a caso».
Nella guida cita opere del Perugino. Che può dirci dello Sposalizio della Vergine, prima nella cappella del Santo Anello del Duomo e oggi a Caen, portato via da Napoleone nel 1797? «E’ una delle bellissime opere del Perugino; ma un inconsiderato ne ha guasto l’accordo, i ve-lamenti e la patina. E’ pura una cosa barbara il vedere una egregia tavola forzatamente incalzata in una capricciosa cornice ma è una vergogna che un artefice non abbia saputo creare alla antica tavola una cornice con soddisfazione dell’occhio».
Abbiamo fatto un viaggio con una notte da trascorrere fuori.
Abbiamo una prof così innamorata di Pompei che, quando la dirigente ha esitato ad autorizzarci perché siamo “piccoli” – piccoli a chi??? – ha puntato i piedi e scommesso su di noi. Poi, però, ce l’ha fatta pagare perché ci ha dato da studiare tutto su Pompei: le fonti antiche, la mappa, le singole domus e i monumenti, così che alla partenza avevamo tra i bagagli cartelloni arrotolati per fare noi le spiegazioni. La città non ci ha deluso: anfiteatro, palestra dei gladiatori, foro, templi, terme, fulloniche, thermopolii fino alle latrine! Tutto ci ha entusiasmato! Però confrontandoci, quello che ha reso quest’esperienza indimenticabile è stato qualcos’altro: dormire fuori casa da soli per la prima volta; addormentarsi un po’ più tardi del solito; passare due giorni insieme ai compagni senza litigare; stare senza i genitori per due giorni; sperimentare l’autonomia; stare senza telefono la notte (le prof ce lo hanno tolto per ridarcelo al mattino) ed evitare le telefonate di controllo della mamma; la cena in autogrill con schiacciata mortadella stracciatella e pistacchio. La partita della Juve vista con gli amici; chiacchierare e scherzare nell’autobus.
Classe 1 B della media San Paolo con gli alunni: Anello, Boccioli, Bova, Caprioli, Cesarini, Chiattelli, Cicogna, Colesanti, De Ciampis, Francescaglia, Galletti, LOLLI, Mantovani, Nazzaro, Nicolini, Palomba, Panduri, Pennacchi, Picchio, Primicerio, Ranucci, Simonetti, Tassino, Tondini, Vestrella, Zeppa, Zingarini. Insegnanti tutor: Marta Tittarelli, Lucrezia Afferrante, Marisa Brozzi. La dirigente è la professoressa Stefania Moretti.