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Scuola Secondaria di I grado Arpiola di Arpiola  (MS) - Redazione

Storie di arrivi e partenze in Lunigiana

Mulazzo, l’indagine della scuola secondaria di primo grado di Arpiola, Istituto Comprensivo Ferrari

MULAZZO Partire… Di solito non si vede l’ora di lasciare tutto e di andarsene in una città diversa, in un paesino tranquillo, per qualche tempo. Però, poi, si deve per forza tornare, con malavoglia, alla vita di tutti i giorni. Ma se vi dicessero che dovete preparare le valigie in fretta e partire lasciando tutto ciò che avete per un tempo indeterminato? E “tutto ciò che avete” non sono solo oggetti, ma persone, affetti, momenti della vostra vita che potreste non riavere più… Noi, che ci troviamo ora qui, stabili in un angolo di Lunigiana, abbiamo compiuto un viaggio attraverso il mondo, nelle valigie e nei cuori di quei migranti che in epoche diverse hanno lasciato i nostri luoghi o sono approdati qui da Paesi lontani. Abbiamo incontrato Emanuele Maucci, esempio di emigrato che con coraggio ha abbandonato la sua terra e la sua famiglia per andare alla ricerca di fortuna vendendo la sua casa al prezzo di 300 lire per comprare i biglietti per l’Argentina. La fondazione della sua casa editrice è la realizzazione di un sogno, frutto di una ricerca di condizioni di vita migliori, la stessa ricerca che ha spinto molte delle persone che abbiamo intervistato per le loro esperienze di migranti.

Le mete preferite dei nostri emigrati italiani sono cambiate nel tempo: America, soprattutto Stati Uniti, tra ’800 e ’900 poi Francia e Svizzera nel secondo Dopoguerra, con una predilezione per Martigny. In tempi recenti c’è chi si è spostato persino a Taiwan, alla ricerca di un lavoro, o in Olanda per motivi di studio. Numerose le testimonianze che abbiamo raccolto da parte di coloro che sono immigrati in Italia.

I loro Paesi di origine? Marocco, Romania, Svizzera, Francia, Olanda, Albania, Moldavia, New York, Santo Domingo, Bosnia, Ucraina. C’è persino chi è arrivato dopo un lungo peregrinare, dal Marocco all’Algeria, alla Francia, all’Olanda e, infine, in Italia. Anch’essi erano perlopiù in cerca di un lavoro, ma c’è anche chi ha lasciato il proprio Paese perché da sempre innamorato dell’Italia o per realizzare un sogno d’amore.

E c’è chi è stato costretto a partire a causa della guerra scoppiata quasi un anno fa. Nella valigia ognuno portava i propri vestiti e pochi altri oggetti personali, qualche volta il libro sacro per le preghiere. E se oggi non può mancare lo smartphone, un tempo si pensava a una scorta di carne in scatola. Nel cuore ognuno portava i ricordi, quelli della famiglia e degli amici innanzitutto, ma anche dei profumi, i sapori, il paesaggio del Paese d’origine. A ogni rientro, anche di brevi periodi, ognuno ha provato una gioia immensa nel ricongiungersi con i propri cari.

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