ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Castelnuovo di Castelnuovo di Garfagnana (LU) - 3D

Carlo Giannotti, l’eroe del cielo

La nostra intervista al pronipote Guido Casaroli nato 60 anni dopo nel giorno della morte del tenente

La lettura di Ugo Foscolo e di epitaffi dall’Antologia di Spoon River ci hanno portati a visitare il cimitero di Pieve Fosciana. Siamo rimasti colpiti da lapidi in marmo bianco che, con un fregio liberty, uniscono tre membri di una stessa famiglia, mamma, figlio e zia, deceduti nel 1929, a breve intervallo di tempo. Le foto di grandi dimensioni e le epigrafi ci hanno commosso, in particolare quella del tenente dottor Carlo Giannotti: “Prode ardimento per le vie del cielo ha spezzato una vita che era sicura fulgida promessa per la patria, la famiglia, la scienza“.

Per conoscerne la storia abbiamo intervistato il pronipote Guido Casaroli (nato 60 anni dopo nel giorno della morte di Carlo), laurea in Storia, che conserva interessanti documenti.

Carlo aveva partecipato alla Grande Guerra? “Intraprese la carriera militare dal 1916 come allievo ufficiale di complemento e comandò un plotone di Arditi, armato di pistole mitragliatrici. Ferito a Caporetto, divenne poi ufficiale osservatore di aeroplano. Fu decorato con Croce al merito di guerra, che conservo gelosamente.

Nel dopoguerra, ad una brillante carriera accademica unì la sua passione per il volo e rimase come riservista della Regia Aeronautica. Ha lasciato moltissime fotografie scattate durante i voli addestrativi. In uno dei sorvoli sul suo paese lanciò una scatola appesa ad un piccolo paracadute in cui era contenuto un anello destinato alla sua ragazza”.

Chi frequentò? “Alcuni illustri conterranei, come Luigi Campedelli e Francesco Vecchiacchi. Suo amico fu l’ on. Andrea Finocchiaro Aprile, sottosegretario nel governo Nitti. Di lui conservo una toccante lettera inviata al fratello Davide, in occasione della morte di Carlo”.

Aveva altri interessi? “Una grande passione per il teatro: ho una copia di una commedia scritta nel periodo della guerra in Albania”.

Il suo rapporto con il fascismo? “Inizialmente aderì, ma ben presto il suo carattere irreprensibile e il rigore morale lo portarono ad uno scontro con i dirigenti locali del fascismo per i loro metodi violenti. Altro attrito fu il suo sostegno nel 1923 al passaggio della Garfagnana alla Provincia di Lucca, mentre diversi notabili di zona del partito nazionale fascista volevano restare con Massa. Giannotti fu sottoposto a vari interrogatori e accusato anche di far parte della Massoneria. Emblema del suo carattere sarcastico la risposta alla domanda se agisse sotto influenza di qualcuno: “L’unica influenza che ho avuto è stata la Spagnola, per di più in forma lieve”.

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