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Che emozione eleggere il presidente

Il deputato pratese Giorgio Silli ha partecipato alla scelta del Capo della Stato. «Sono stati giorni intensi»

Giorgio Silli, appassionato di politica fin da bambino e deputato pratese di centrodestra dal 2018, ha partecipato alla rielezione a presidente della Repubblica di Sergio Mattarella.

Come si è sentito a prendere parte alle votazioni? «È la prima volta che partecipo all’elezione del presidente e ovviamente è una grande responsabilità nominare il capo dello Stato. Mi sono sentito parte di qualcosa di davvero importante».

In quei giorni, ha mai scritto sulla scheda un nome a caso? «No: sarebbe stata una mancanza di rispetto verso il Paese. Ovvio, so che in politica esistono delle tattiche per spaccare la maggioranza, alleandosi con altre forze politiche. Tra l’altro ho avuto l’onore di essere quello che chiamava i deputati per votare e che ha scrutinato le schede, aprendo la cosiddetta ’insalatiera’, che è la stessa da 70 anni».

C’è stato un momento di massima tensione tra voi elettori? «È logico, non solo durante gli incontri, ma anche nelle numerose nottate colme di telefonate. Ma tutto ciò è parte della democrazia, che, anche se non perfetta, è la miglior forma di governo possibile. Fa parte del gioco, anche la tensione».

Lei è a favore dell’elezione di una Presidentessa? «Certo. Bisogna lottare affinché ci siano le stesse opportunità per gli uomini e per le donne. Vi racconto un aneddoto: inizialmente il Parlamento era solo maschile, poiché le donne non potevano né votare né essere elette. Nemmeno la regina d’Italia poteva entrare in Parlamento, tant’è che a Montecitorio c’è una sala, detta ’della Regina’, dove questa aspettava durante le sedute dell’assemblea. Oggi, in questa stanza, c’è uno specchio con scritto ’Presidente della Repubblica: potresti essere tu’, riferito a una donna».

Cosa ne pensa in generale della rielezione del presidente della Repubblica? «Francamente non mi convince. Nel dopoguerra, quando i padri costituenti hanno scritto la Costituzione, non hanno pensato che potesse avvenire una cosa del genere, poiché sarebbe passato un ’brutto’ messaggio. Come Napolitano, Mattarella è stato rieletto in assenza di alternative. Nonostante tutto, sono contento della sua riconferma, poiché era la persona migliore per quel ruolo. Quindi, da un punto di vista politico, non sono soddisfatto, perché la politica ha fatto una figuraccia, mentre dall’altro sì».

C’è un politico del passato a cui si ispira? «Mi sono ispirato a vari politici successivi al Risorgimento, e durante la Repubblica il mio preferito è Giulio Andreotti».

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