ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Al Museo Civico le opere degli Uffizi

Dopo il restauro prende di nuovo vita il gioello della cittĂ  di Pescia, con tanti progetti in serbo per il futuro

Il protagonista della quarta e ultima tappa dell’itinerario turistico dedicato alla nostra città sarà il Museo Civico di Pescia, letteralmente il museo della città, che è stato riaperto al pubblico di recente. L’importante opera di restauro ha interessato parte dei locali di Palazzo Galeotti ed è ancora in corso in un’ala, al momento chiusa al pubblico. Il museo ospita un’esposizione permanente di opere che provengono dagli archivi degli Uffizi, avendo aderito alla politica del museo diffuso, promossa dal direttore del museo fiorentino Eike Schmidt. La responsabile della rete museale di Pescia, Claudia Massi, ci ha recentemente accompagnato nella visita del museo e, in quell’occasione, ci ha raccontato la storia dell’edificio, che ci ha molto interessato e che, a nostro avviso, vale la pena di conoscere.

Tra il Settecento e l’Ottocento, Pescia, oltre a godere di molta prosperità dovuta all’industria della carta e al suo commercio, aveva una planimetria completamente differente: pensiamo solamente che, dove adesso vediamo il Parco Simonetti, si trovava un’enorme abitazione nobile.

L’attuale Museo Civico, invece, era una delle dimore dei Galeotti, una ricca famiglia pesciatina che aveva moltissimi possedimenti in tutta la Valdinievole.

Tra tutti i componenti della dinastia, il piĂą rilevante fu indubbiamente Leopoldo, un importante uomo politico che, nelle sue ultime volontĂ , scrisse di voler ripartire tutti i suoi guadagni tra coloro che avrebbero desiderato tanto ma che, per questioni economiche, non potevano per-mettersi di studiare. Insomma, una vera e propria opera di beneficenza.

Dopo la sua morte, in base alle volontà del nobile pesciatino, l’edificio venne trasformato in una biblioteca, e solo successivamente è diventato il museo civico che tutti noi conosciamo: pensate che, ancora oggi, una stanza è riservata unicamente ad un archivio (a cui il pubblico non ha accesso). Anche la nostra scuola media è particolarmente legata a Leopoldo Galeotti, al quale era intitolata, prima di diventare parte dell’Istituto Comprensivo Libero Andreotti.

All’interno del palazzo ad oggi troviamo poche stanze in mostra al pubblico, però ci è stato rivelato che, nella nuova riapertura, il piano terra verrà dedicato al museo archeologico, mentre ai piani più alti verranno organizzate mostre temporanee di quadri che verranno prestati da grandi musei. Oltre alla presenza di opere artistiche di grande rilievo, come L’Annunciazione di Neri di Bicci, i visitatori potranno anche apprezzare il restauro conservativo, che sortisce l’effetto di un vero e proprio viaggio indietro nel tempo.

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