ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Carneval Profano, su la maschera!

Nelle strade di Avenza ’invasione’ di streghe, elfi, folletti, sciamani, orchi e maghi tra musica e divertimento

Streghe, elfi, folletti, sciamani, orchi, maghi, alchimisti, demoni, esseri ributtanti, stregoni. Sono queste le maschere che sfidano Superman e Ironman, a colpi di musica e divertimento, nelle strade del borgo medievale di Avenza in occasione del Carneval Profano. Ne parliamo con Sascha Biggi, presidente della Pro loco locale.

Biggi, chi partecipa all’organizzazione dell’evento? Quando viene celebrato? «Il progetto carnevalesco ha coinvolto la Pro loco, l’amministrazione comunale, la parrocchia di San Pietro, Nausicaa e la Pubblica assistenza. Sebbene non siano mancati imprevisti organizzativi, la prima edizione ha visto finalmente la luce nel marzo del 2014. Da allora si celebra ogni anno con rinnovata passione durante la prima settimana di Quaresima».

Qual è lo scopo dell’evento? «Il Carneval Profano ha mosso i propri passi dalla necessità di creare un’occasione per narrare,vivere e valorizzare il territorio, mettendo al centro la fantasia e la creatività dei nostri visitatori preferiti: i bambini».

Quali sono le differenze con i carnevali tradizionali? «Il Carneval Profano si ispira in parte ai carnevali contadini e medievali, dove il falò dei fantocci di paglia, accompagnato da canti e balli, rappresentava il momento culminante della festa: un rito di passaggio che doveva lasciare alle spalle l’inverno con la sua tristezza e propiziare primavere fertili e raccolti abbondanti».

Come si svolge? «La manifestazione si apre nel primo pomeriggio con la sfilata del corteo profano, arricchito dalle colorate scenografie allestite dagli alunni delle scuole. Non mancano artisti di strada, cantastorie, trampolieri, giocolieri, sputa-fuoco e madonnari. Ai più piccoli, all’interno del centro storico di Avenza e nel giardino di Casa Pellini, vengono dedicati spettacoli con clown, burattini, bolle giganti, gonfiabili, cacce al tesoro e l’immancabile pentolaccia. Le merende di una volta sfamano i più golosi, mentre bancarelle di ogni sorta incuriosiscono i passanti. Nelle ore serali si svolgono laboratori creativi, in cui è possibile cimentarsi nella realizzazione di opere in legno, nell’attesa dell’evento clou: il rogo del Re Carnebacco, la maschera più rappresentativa della kermesse avenzina».

Chi è Carnebacco? «Una storia, scritta e musicata dagli stessi organizzatori, narra di una bambola di pezza che, grazie all’amore di un bambino, si trasforma in una persona in carne e ossa, riuscendo a sconfiggere un re malvagio e avaro nella cornice di un’Avenza d’altri tempi».

Cosa resta oggi del Carneval Profano? «L’entusiasmo, la collaborazione e la voglia di ritornare a organizzarlo, già dal prossimo anno, vista la pausa obbligata dovuta alla pandemia. Speriamo, dunque, in un grande e rinnovato ritorno. Viva il Carnevale».

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