ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Lis: lingua internazionale dei segni

La scuola apre le porte all’innovazione per un progetto di inclusione, divulgazione e conoscenza

La LIS è una vera e propria lingua con regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. Si è evoluta naturalmente, come tutte le lingue, ma, a differenza di queste, ha una struttura particolare, che usa componenti manuali come la configurazione, la posizione, il movimento delle mani, e componenti non-manuali, quali l’espressione facciale e la postura. Ha meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione nello spazio, i «dialetti», e rappresenta un importante strumento di trasmissione culturale. È una lingua che si basa sul canale visivo-gestuale, presente nella sua integrità nelle persone sorde, cosa che consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione.

Proprio per questo, negli ultimi anni è stata avviata una sperimentazione nelle scuole in cui sono stati presentati e portati avanti progetti di insegnamento della LIS a bambini e ragazzi udenti. Lo scopo principale è stato quello di promuovere la conoscenza di questa lingua e diffonderla, in modo che sempre più persone la conoscano e possano poi comunicare con più facilità con chi è affetto da sordità. Queste esperienze, però, hanno mostrato anche che l’utilizzo della LIS ha degli effettivi trasversali poiché contribuisce a consolidare il controllo del movimento e il continuo esercizio del canale visivo.

Questo permette di lavorare sulla padronanza del proprio schema corporeo, sull’attenzione, sui processi cognitivi del discente. Inoltre conoscere la LIS al pari di una qualsiasi altra lingua straniera favorisce l’apertura mentale e stimola la capacità di adattamento a contesti diversi.

Le ricerche, l’osservazione e l’esperienza, inoltre, hanno dimostrato vantaggi educativi generali derivanti dalla conoscenza e utilizzo della LIS, sul piano della relazione e dell’integrazione sociale nei confronti del ‘diverso’. Per tutti questi motivi, il nostro istituto in questo anno scolastico, ha aperto le porte all’insegnamento della lingua internazionale dei segni, in particolare nelle classi della scuola secondaria, in cui sono presenti alunni figli di sordi segnanti, che hanno fatto da veicoli e da ausilio all’esperta che ha promosso il progetto.

Così abbiamo potuto sperimentare direttamente che la lingua dei segni, imponendo un punto di vista al di fuori degli schemi, presta molta attenzione sulle componenti espressive dell’interlocutore, favorendo l’empatia e permettendo un rafforzamento dei processi di percezione, memoria visiva e concentrazione. Proprio perché pretende un livello di attenzione visiva non previsto nelle altre lingue, la lingua dei segni mette in condizione di cogliere molti più particolari con gli occhi, con un conseguente miglioramento di percezione e memoria visiva.

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