ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Nel Circle Time siamo tutti uguali

Questo è il momento di esporre i propri problemi e di risolvere i conflitti, rispettando i pareri altrui

Il cerchio in sé per sé è una figura geometrica perfetta e anche un simbolo di uguaglianza, generosità e amicizia, come viene dimostrato nel ciclo Bretone, dalla Tavola rotonda, istituzione voluta da Re Artù. Dall’esempio di quel mitico tavolo abbiamo imparato che chi entra nel cerchio per cercare comprensione non viene abbandonato. Dall’epica cavalleresca all’attività scolastica, questa del cerchio magico o circle time è un’attività che svolgiamo spesso. Sedersi nel cerchio serve a scopi precisi: chiarirsi le idee o riappacificarsi tra compagni che hanno litigato. Le regole di quest’attività sono semplici, ma bisogna impegnarsi a rispettarle o si esce fuori dal cerchio.

Ascolta in modo attivo quello che hanno da dire i compagni, potrebbero chiederti un chiarimento a proposito di un episodio o un torto che hanno subito.

Prima di parlare alza la mano e aspetta il tuo turno perché il cerchio deve essere un momento di rispetto agli altri. Non giudicare quello che dicono i compagni, perché i pareri di tutti vanno rispettati. Cerca di capire il punto di vista dell’altro, prima di esprimere un giudizio.

Nel tempo del cerchio ci sono attività che vanno fatte in un ordine preciso: Gioco del silenzio: ogni componente del cerchio guarda il compagno alla sua destra, l’insegnante comincia a fare un piccolo movimento e pian piano l’alunno deve imitare il compagno accanto; è un gioco di attenzione, una piccola distrazione e il cerchio si ferma.

Stai seduto nel cerchio senza la comfort-zone, la nostra zona confortevole, non bisogna sedersi accanto a chi ti è amico e starai più attento. Confrontati con “l’io messaggio”: non bisogna accusare gli altri dicendo quello che ti hanno fatto, ma mettere l’accento su come ti sei sentito tu in quella occasione e che errori hai commesso.

Costruzione del gruppo: ci dividiamo in due squadre e si gioca. Non bisogna approfittare dei più forti e far giocare solo loro, ma fare squadra per includere tutti. La finalità è tornare a rispettare tutti e risolvere i conflitti che ci hanno diviso. È importante sapere che in questo momento possiamo confidarci, esprimere quello che ci preoccupa, sapendo che le cose che si confidano nel cerchio, rimangono all’interno di esso.

Ci piace fare questa attività perché prima di tutto possiamo conoscerci meglio, ma non solo.

Attraverso il “gioco” possiamo stare insieme e fare pace dopo un litigio che ci ha allontanato; confrontarci, esprimere i nostri problemi e risolverli. In questi momenti tutti siamo uguali, senza distinzioni di sesso, nazionalità, provenienza. Dopo questa attività noi ragazzi ci sentiamo leggeri, con un peso in meno sul cuore, liberi di continuare la nostra giornata in modo sereno.

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