ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Parità di genere, la chiave è l’istruzione

Educazione, cultura e conoscenza: diritti indispensabili per raggiungere l’obiettivo 5 dell’agenda 2030

Nel 2015, i 193 Paesi membri dell’Onu hanno stilato l’Agenda 2030, nella quale si sono impegnati a raggiungere 17 obiettivi per rendere il mondo migliore.

Tra questi ci ha colpito il numero 5: la parità di genere. Lo riteniamo fondamentale e per questo pensiamo sia necessario educare gli adulti, ma soprattutto i ragazzi e le ragazze, a riconoscere e rispettare le differenze.

Tra coloro che hanno lottato per rendere accessibili alle donne l’educazione e l’istruzione c’è Malala Yousafzai. Nata in Pakistan durante il regime talebano, che privava le ragazze di tutti i loro diritti, cominciò a tenere un blog in cui sosteneva che le donne dovevano avere le stesse possibilità degli uomini. A 15 anni subì un attentato ma non si arrese e continuò la sua battaglia; nel 2013, alla sede dell’Onu, disse: «Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo», chiedendo così di compiere ogni sforzo possibile affinché tutti i bambini potessero studiare e costruirsi un futuro. Nel 2014, a soli 17 anni, è stata insignita del premio Nobel per la pace. Secondo noi è una ragazza molto determinata perché ha continuato a difendere le proprie idee nonostante i tentativi di intimidazione.

Lo stesso coraggio di Malala lo ritroviamo anche in Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina: ha dimostrato a tutti che le donne hanno le stesse capacità degli uomini. Disse: «Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva. Bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi». Questa frase ha ispirato i giovani, uomini e donne, a non farsi ostacolare dalle opinioni altrui e inseguire i propri sogni.

Il cammino delle donne però è in salita: la loro condizione nel mondo è peggiorata negli ultimi due anni a causa della pandemia, specialmente per il diritto all’istruzione. Oltre 130 milioni di ragazze non andavano a scuola prima della pandemia e oggi questo numero è aumentato di oltre 10 milioni: molte alunne hanno dovuto abbandonare gli studi per aiutare la famiglia in difficoltà a causa del Covid.

Anche nel nostro Paese esistono disuguaglianze di genere: l’Italia si trova solo al trentesimo posto nel mondo per l’educazione scolastica delle donne e queste ultime, nonostante abbiano più successo nello studio, sono più penalizzate nel mondo del lavoro, in particolar modo per la retribuzione. Secondo noi l’istruzione è uno strumento fondamentale per contrastare le disuguaglianze di genere: chi non conosce i propri diritti, come farà ad ottenerli?

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