ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Immigrazione: in cosa consiste?

Gli studenti della scuola secondaria a confronto per spiegare al meglio cosa si intende con questo termine

Fra i tanti avvenimenti che hanno caratterizzato la storia nel nostro paese e non solo, uno dei principali è l’immigrazione. Con questo termine si intende lo spostamento di persone in un paese diverso da quello d’origine.

Ma quali sono le cause principali dell’immigrazione? Le cause possono essere: la società e la politica del paese di provenienza, l’aspetto della popolazione, l’economia o l’ambiente inospitale che in molti casi può essere occupato da guerre o discriminazioni raziali, religiose, etniche o culturali. Tra i paesi con più numero di immigranti abbiamo: al primo posto gli Stati Unitid’Americacheneospitano45.785 milioni, la Russia con circa 11.048 milioni, la Germania con circa 9.845 milioni, l’Arabia Saudita con circa 9.060 milioni, gli Emirati Arabi Uniti con circa 7.826 milioni, il Regno Unito con circa 7.824 milioni, al settimo posto abbiamo la Francia con circa 7.439 milioni di immigranti e così via fino all’ultimo paese, il Niue, in Nuova Zelanda con soli 100 immigranti. Ci sono sette tipologie di immigranti: sono immigranti forzati, quando è lo stato a cacciarli (schiavi); sono rifugiati, quando cercano rifugio in un altro paese a causa di guerre o persecuzioni; sono richiedenti asilo, quando presentano domanda per la protezione internazionale; sono immigranti ambientali, quando sono costretti a fuggire a causa di un problema ambientale; clandestini, che si possono dividere in due, in Unlawful entry, quando entrano saltando i controlli o con documenti falsi, e in Overstayer, quando entrano regolarmente ma poi rimangono troppo a lungo; sono migranti economici, quando fuggono per problemi economici; sono invece migranti per congiungimento familiare, quando richiedono l’ingresso dei familiari nel nuovo paese. Prima abbiamo parlato delle cause dell’immigrazione, ma quali sono le sue conseguenze? Le conseguenze possono essere sia vantaggiose che svantaggiose. Queste due sono opposte tra loro, infatti ci sono persone che la pensano diversamente da altre; di conseguenza non è possibile determinare questo rapporto. Citiamo ciò che è stato riportato dal sito ’panorama.it’ nella cronaca ’perché l’immigrazione è un vantaggio e non un danno’: per la riduzione della pressione demografica, ovvero il rapporto tra il numero di persone e le risorse disponibili; per l’economia, perché aumenta la mano d’opera e la produttività dei paesi ospitanti; per l’arricchimento culturale, perché porta ad un arricchimento dell’arte, della musica, della gastronomia eccetera; per la creazione di nuovi posti di lavoro, perché non esiste un numero fisso di posti di lavoro; per l’aumentano della natalità nei paesi soggetti all’invecchiamento della popolazione.

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