ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Giungle urbane, città più verdi

Uno studio dimostra che con miliardi di alberi in tutto il mondo si limiterebbe il problema delle emissioni di CO2

Come immaginiamo la città del futuro? Molti di noi potrebbero pensare ad essa come a un groviglio di strade, a un luogo grigio, pieno di traffico e di smog.

Noi vogliamo, invece, provare a guardare le città con occhi diversi, immaginandole immerse nel verde, piene di alberi e vegetazione, proprio come il botanico Stefano Mancuso ha illustrato nel libro «La pianta del mondo», del quale abbiamo letto alcuni brani.

Secondo l’autore, è importante comprendere il ruolo fondamentale svolto dai centri urbani dal momento che l’uomo occupa soltanto una minima parte della superficie del pianeta, proprio quella coperta dalle città, che stanno quindi diventando gli unici luoghi dove possiamo sperare di trovare protezione e prosperità. Le città sono anche i luoghi dove gli uomini producono tutto ciò di cui hanno bisogno, dove lavorano e svolgono attività che richiedono grandi quantità di energia e risorse, molte delle quali sono in rapido esaurimento. L’ambiente in cui viviamo sarà inevitabilmente cambiato dal rapido esaurimento delle risorse e dal riscaldamento globale, un fenomeno che ha origine principalmente proprio nelle città, responsabili delle grandi quantità di gas serra rilasciate nell’atmosfera. Nelle città, inoltre, le superfici scure, come l’asfalto e il cemento assorbono notevoli quantità di radiazioni solari, formando delle vere e proprie isole di calore.

Se da un lato i centri urbani rappresentano la causa di questi problemi, è proprio dalle città che dobbiamo partire per risol-verli. Ma in che modo? L’obiettivo è quello di cercare di conciliare il benessere dell’uomo con quello dell’ecosistema che lo ospita, ponendo attenzione all’ambiente naturale e a tutti gli esseri viventi che lo abitano, in particolare alle piante. Diversi studi hanno dimostrato, infatti, che tappezzando le nostre città con miliardi di alberi si potrebbe limitare il problema delle emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria, combattere il riscaldamento globale e contribuire al benessere dell’uomo.

L’azione del verde urbano si dimostra tanto più efficace quanto più esso si trova vicino alla fonte di emissione. Purtroppo, la superficie occupata dalle piante in molti spazi cittadini è minima e limitata a pochi parchi e giardini. Occorre quindi ripensare profondamente la nostra idea di città, affinché, come dice Mancuso, possa cambiare l’immagine che abbiamo di giungla urbana: essa non deve richiamare l’idea di un posto ostile ma di un luogo che, accogliendo la natura anche attraverso la presenza di alberi, sia sempre più vivibile e accogliente.

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