ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Castagnolo di San Piero a Grado (PI) - 3F

Nonni e tradizioni: la sagra del Pinolo

Intervista a un nonno speciale, Giuseppe Bozzi, presidente del consiglio direttivo della manifestazione

In classe abbiamo tre compagne i cui nonni sono stati o sono ancora nel Direttivo della Sagra del Pinolo, la manifestazione più amata dai residenti della zona, e non solo. Spesso infatti si fermavano a cena anche le persone che da Pisa andavano al mare in giornata. L’allegria e la buona cucina erano le principali caratteristiche di questa manifestazione la più amata dai residenti della zona. Approfittiamo di un nonno di eccezione, Giuseppe Bozzi, presidente del consiglio direttivo della Sagra del Pinolo tornando ancora una volta su questo argomento.

Finalmente quest’anno verrà nuovamente organizzata la Sagra del Pinolo dopo 3 anni di sospensione dovuta alla pandemia Covid 19, sarà diversa dalle scorse edizioni? «Sarà sicuramente diversa perché le restrizioni sui luoghi affollati sono ancora attive e quindi dobbiamo pensare a una Sagra con meno persone rispetto agli anni precedenti al 2020».

Quali sono gli ostacoli che avete incontrato nell’organizzazione? «La burocrazia è decisamente aumentata e anche le spese.

Giustamente non si possono più usare i piatti e i bicchieri di plastica ma solo stoviglie di carta, un materiale che può essere riciclato. E così questo ci ha portato a cercare nuovi fornitori.

Anche per la musica dal vivo e le giostre abbiamo trovato nuove complicazioni».

Ci saranno altri cambiamenti? «Un altro cambiamento evidente sarà la collocazione nel prato dietro il centro abitato all’altezza della scuola primaria Rismondo, purtroppo il successo crescente della Sagra negli ultimi anni aveva reso difficile la sua collocazione nello spazio verde accanto alla Basilica e quindi il consiglio direttivo ha deciso di acquistare un terreno. Oltre alla Sagra il prato può essere usato anche per manifestazioni sportive o feste, aspettiamo suggerimenti da voi o dai vostri genitori».

I ragazzi e le ragazze potranno ancora servire ai tavoli? «Ma certamente! Vi aspettiamo numerosi a darci una mano, noi vorremmo lasciare il testimone alle giovani generazioni».

Avete mai pensato di coinvolgere noi giovani nel pubblicizzare la Sagra attraverso i social? «In effetti non ci abbiamo mai pensato. Sapete, nel consiglio abbiamo tutti un’età che è un po’ lontana dal mondo dei social; mi sembra comunque un’ottima idea!».

Quali progetti realizzerete con i proventi della Sagra? «Il nostro principale obiettivo è sempre lo stesso, aiutare le famiglie in difficoltà economiche come abbiamo sempre fatto. Alla somma guadagnata dobbiamo però togliere tutte le spese che abbiamo anticipato. Speriamo che tutto vada per il meglio!».

 

«Se mia nonna fosse una cosa sarebbe acqua, un elemento fondamentale della nostra vita, come mia nonna lo è per me. Sono molto felice di avere una nonna come la mia, dolce disponibile interessante e divertente, una nonna che tutti dovrebbero avere». «Se mio nonno fosse un oggetto sarebbe un portafortuna.

Avrebbe la forma di un piccolo sole, il colore del sole e dovrebbe essere luminoso perché il sole è una stella che brilla nel cielo e lui brillerebbe sempre con me. Me lo potrei portare sempre dietro: nella borsa, nello zaino, in tasca. Starei attenta a non perderlo mai perché non potrei sentirmi sicura senza averlo con me».

«Se mia nonna fosse un cane farebbe qualsiasi cosa per me, sarebbe la mia migliore amica, sempre attiva e curiosa come di solito è. Avrebbe un pelo grigio e nero come i suoi capelli morbidi e corti. Occhi azzurro cielo e un po’ goffa come di solito è, molto magra anche se mangerebbe molto e con gusto come sempre».

«Se mia nonna fosse una con-corrente di Masterchef sarebbe in grado di vincere tutte le stagioni. Riuscirebbe a far sembrare le lasagne di Cannavacciuolo niente in confronto alle sue. Potrebbe dare ripetizioni a Ramsay e preparare la merenda a Bastianich».

 

Abbiamo nonni di tutti tipi.

Quelli che chiamano con il loro cellulare tutti i giorni all’ora di pranzo poiché sanno che i nipoti sono da soli, quelli che fanno chiamate con Whatsapp collettive coinvolgendo anche gli zii.

Ci sono nonne che usano facebook e altre che parlano con Alexa. Ci sono nonne che litigano con Alexa e che per questo ci fanno sorridere. Dobbiamo dire però che il Lockdown ha spinto tutti a utilizzare al meglio il proprio telefono in modo da riuscire a fare, oltre alle chiamate, anche le videochiamate e ci poter parlare scherzando insieme sui nostri argomenti preferiti: il calcio per esempio. E soprattutto i nonni che abitano lontano hanno mantenuto l’abitudine di collegarsi con la videocamera di Whatsapp per contattare i loro nipoti. Accanto a questi più tecnologici ci sono quelli che chiedono aiuto per configurare i canali della TV, che hanno problemi con il telecomando e che il telefono lo usano solo per chiamare. Tecnologici o no, i nonni sono una grande risorsa per il legame affettivo fatto di ricordi: ci raccontano sia vicende di storia che hanno vissuto, sia episodi divertenti dell’infanzia dei nostri genitori; e per l’affetto incondizionato nei nostri confronti.

La classe IIIF dell’Istituto Comprensivo Niccolò Pisano di Marina di Pisa, succursale Castagnolo di San Piero a Grado, è composta da Bozzi Alessia, Bozzi Giorgia, Conticini Giorgio, Costantini Alessandro, Duè Alice, Fruscio Marina, Galletti Alessia, Gatti Linda, Gianvanni Mattia, Marcoci David, Piaggesi Maicol, Razzauti Silvia, Rosenfeld Samuele, Salerno Tommaso, Salvadori Alessio e Shuaipi Matteo.

Docente tutor Valeria Barboni, dirigente scolastico Lucio Bontempelli.

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