La Resistenza nella Costituzione
Le idee seminate dai partigiani che fioriscono nella ’Carta’ italiana
Il 25 aprile è una data fondamentale per noi italiani, è la data in cui celebriamo la Liberazione e con essa la libertà e la pace. Forse possiamo pensare, dopo tanti anni, che ormai appartiene al passato, un passato di eroi sconosciuti, ma non è così perché tutti coloro i quali hanno combattuto e perso la vita per il futuro dell’Italia erano persone con un nome, una famiglia, speranze, desideri, dolori, persone esattamente come noi. Alla lotta per la liberazione parteciparono in tanti: anarchici, comunisti, cattolici, socialisti, liberali, carabinieri, anche militari, tante persone, tante donne, molti adolescenti; un totale di circa 250.000 (ne caddero in azione circa 70.000) partecipò in modo attivo alla lotta partigiana.
Nel nostro territorio, esattamente a Montemaggio, il 28 marzo 1944, 19 giovani partigiani furono trucidati dalle truppe nazifasciste. Uno di loro, Vittorio Meoni, riuscì a sopravvivere, salvandosi in maniera rocambolesca, e da allora fino alla sua scomparsa è stato custode e testimonianza costante della memoria dell’avvenimento. Il suo obiettivo era trasmettere alle generazioni future l’impegno a schierarsi sempre per una società giusta e democratica. E poi le donne, donne che in modo spesso spontaneo e naturale hanno partecipato, protetto i partigiani, portato avanti le famiglie tra mille difficoltà, fatto le staffette, le combattenti, che hanno nascosto e protetto prigionieri, militari fuggiti, ebrei, che hanno fatto la “guerra alla guerra” e che attraverso il riscatto personale hanno riscattato la condizione del genere femminile in Italia. E poi gli adolescenti che, forse con l’incoscienza e l’impeto dell’età, sono entrati a far parte della Resistenza e fra paura ed entusiasmo hanno fatto la loro parte. Infine gli orientamenti politici dei combattenti che erano diversi, spesso molto diversi, ma che ci hanno insegnato che la democrazia è anche nella diversità, nel rispetto delle opinioni altrui, nel rispetto delle regole, nella solidarietà.
Diritti e doveri da rispettare, valori e principi in cui riconoscersi sono frutti nati dai semi delle menti di quegli uomini e di quelle donne e confluiti nella Costituzione.
Noi pensiamo che l’insieme di quelle voci e di quelle storie debbano essere la bussola che ci aiuti ad orientarci nel cammino che percorreremo nella società; contribuiremo così a rendere il futuro come lo immaginavano i Resistenti, mantenendo vivi i loro principi di libertà, giustizia e democrazia sanciti dalla nostra Costituzione.
La Resistenza delle donne, di Benedetta Tobagi, è un libro molto ben documentato e attento a tutti gli aspetti della vita partigiana, anche umani, con storie, testimonianze, tante foto, presentato senza retorica e senza perdere il filo della lotta e che regala emozioni intense.
Il libro è intriso di una forte capacità di mettersi all’ascolto che rende la lettura appassionante e commovente al tempo stesso: l’empatia che l’autrice mostra di provare rende empatici i lettori. A partire dalle innumerevoli foto presenti, ricostruisce con rigore storiografico il percorso che ha condotto le donne all’affermazione della propria identità.
La società di allora era fortemente patriarcale eppure dalle pagine di questo libro traspare intatta la forza delle donne che hanno saputo riscattarsi e superare il ruolo cui erano state relegate per secoli.
Le storie sono tante e tanto diverse fra loro, incontriamo la contadina, la maestra, la “femme fatal”, la studentessa, la mondina. Tanti sono i modi in cui combattono: armate o disarmate, in gonna o pantaloni, ma tutte fanno guerra alla guerra e ciò che le accomuna e l’aver imparato a sommare alla cura dell’altro la cura di sé.
Mentre si affermavano la consapevolezza del valore delle donne e la necessità di riconoscere la parità dei diritti fra uomini e donne, 21 donne entrarono a far parte della Costituente: era il 4 marzo 1947. Possono sembrare poche rispetto ai 556 uomini, ma contribuirono in grande misura al riscatto della donna sottomessa da secoli al patriarca-to, ma soprattutto la loro presenza e la loro determinazione contribuirono fortemente alla stesura della nostra Costituzione. Il principio di uguaglianza “senza distinzione di sesso” (art.3), la parità nell’ambito familiare (art. 29), nel lavoro (art. 37), nell’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive (art. 51), sono alcuni dei traguardi che dobbiamo loro.
Eccole: Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Marta Federici, Nadia Spano, Angela Gotelli, Angela M. Guidi Cingolani, Leonilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina L. Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnani Togliatti, Maria Nicotra Fiorini, Teresa Noce, Ottavia Longo, Penna Buscemi, Elettra Pollastrini, M. Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio.
Classe I E: Benedetta Bucalossi, Jacopo Cameli, Asia Cavicchioli, Elia Coccheri, Antonietta De Luca, Francesco Figuccio, Niccolò Fontani, Francesco Gennai, Ludovica Ghiozzi Pasqualetti. Giulio Giglioli, Iris Grillandini, Matteo Lapucci, Niko Llana, Nika Lysychenko, Viola Maccari, Viola Macchioni, Laura Negrini, Anna Palazzolo, Clarissa Rita Papaccioli, Pietro Pasqualini, Amaranta Razzanelli, Agnese Razzi, Alessio Semilia, Francesco Signori, Edoardo Solventi, Mattia Spinelli, Gaia Tanzini, Alessandro Viani.
Docente tutor: Stella Izzo.
Dirigente Scolastico: Maresa Magini