ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Orsini di Castiglione della Pescaia (GR) - 3B

Riscaldamento globale e fake news

Le notizie inventate impediscono di comprendere la reale gravità del problema. Ecco dove documentarci

Le informazioni sul riscaldamento globale sono poche e spesso alternate a messaggi fuorvianti, questo induce il cittadino a non comprendere la gravità e la complessità del problema. Capita poi che siano divulgate delle vere fake news: «Riscaldamento? Ma se fa freddo?»; «È un processo naturale del pianeta… è accaduto anche ai tempi di Annibale». Affermazioni come queste sono considerate dagli scienziati negazioniste.

Perché negare? Perché la transizione energetica, ossia il passaggio all’uso delle energie rinnovabili, necessario per bloccare il riscaldamento globale, risulta ancora economicamente poco conveniente per industrie e Governi: servono investimenti.

Perché senza la giusta informazione i cittadini, in particolare le nuove generazioni che saranno le più coinvolte dal problema, non possono difendere i propri diritti e controllare il lavoro dei Governi. E’ necessario quindi fin da giovanissimi riuscire a riconoscere le fake news sui cambiamenti climatici, come su ogni altro argomento, imparare a districarsi nella complessità e a fare affidamento a fonti scientifiche autorevoli. Una piccola guida.

Ipcc (The Intergovernmental Panel on Climate Change) organismo delle Nazioni Unite, costituito nel 1988 è composto da circa 250 scienziati di 194 Stati. Raccoglie informazioni scientifiche sul cambiamento climatico e pubblica il rapporto più autorevole in materia. I dati raccolti sono preoccupanti: l’innalzamento di temperatura a livello globale sta già mostrando i suoi effetti, con ondate di calore, precipitazioni ed eventi estremi, scioglimenti dei ghiacciai, perdita di biodiversità, innalzamento dei livelli del mare e riduzione della barriera corallina.

IlRapporto2023(ipccita-lia.cmcc.it) mette in guardia sull’urgenza di mettere in atto drastiche azioni necessarie per ridurre le emissioni entro il 2024.

Cop (Conferenza delle parti della convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) viene organizzata ogni anno dal 1995 per affrontare l’emergenza climatica.

COP 21 – 2015 Accordo di Parigi: al fine di limitare i rischi del riscaldamento globale, 196 Stati hanno stipulato un trattato internazionale in cui i Governi si sono impegnati per mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali e per limitarlo a 1,5°C.

COP 27 – 2023. Si lavora sui danni: è stato istituito un fondo per risarcire i danni dovuti al cambiamento climatico ai Paesi poveri che già oggi subiscono devastazioni.

 

L’effetto serra è un fenomeno naturale che avviene nell’atmosfera la quale agisce come una grande serra naturale che utilizzando i gas serra presenti al suo interno, filtra il 55% delle radiazioni del sole e le riflette nello spazio prima di raggiungere la terra, evitando che le radiazioni solari più dannose raggiungano la terra, nello stesso tempo trattiene una parte del calore e lo ridistribuisce su tutta la superficie terrestre evitando sia troppo fredda per ospitare la vita.

Ma allora perché si dice che il riscaldamento climatico è causato dall’effetto serra? Perché l’uomo, con le sue attività sulla terra, ha prodotto in breve tempo grandi quantità di anidride carbonica, metano e altri gas serra.

L’incremento repentino della concentrazione nell’atmosfera di gas serra porta ad un aumento di calore assorbito e trattenuto in atmosfera, che provoca un innalzamento della temperatura che a sua volta provoca cambiamenti climatici. Questo fenomeno è definito dagli scienziati riscaldamento globale, ed è iniziato con l’utilizzo da parte dell’uomo, di carbon fossile, petrolio, e gas naturale per produrre energia. Quindi all’origine del riscaldamento globale non c’è un fenomeno naturale, ma l’azione dell’uomo nell’ultimo secolo e mezzo.

 

L’errato smaltimento dei rifiuti incide sul riscaldamento globale? «Quando i rifiuti non vengono differenziati finiscono in discarica e quando si decompongono rilasciano nell’atmosfera una grande quantità di gas che incide sull’effetto serra e quindi sul riscaldamento globale».

L’Italia a che punto è con la raccolta differenziata? «L’Italia ha una percentuale di raccolta differenziata del 73%».

Riciclare significa attivare l’economia circolare perché è importante? «Con l’economia circolare, che utilizza materiali riciclati provenienti dalla raccolta differenziata, si evita di consumare nuove materie prime, di sfruttare eccessivamente il suolo e sottosuolo e di produrre una quantità maggiore di gas serra attraverso l’estrazione e il trasporto».

Cosa possano fare i cittadini? «Informare, fare canestro nel cesto giusto, fare scelte consapevoli come consumatori: Meno è Meglio. Calvino nel romanzo Le città invisibili descrive città consumiste invase dal pattume e invita a ’cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio’. Dobbiamo provarci».

La pagina è stata realizzata dagli studenti della scuola media «Orsini» di Castiglione della Pescaia Bai Aurora, Bedenghi Baiardo Ines, Caporioni Filippo, Gargano Ambra, Giordano Denyel, Giordano Willyam, Gobbetto Federica, Liuta Anastasiia, Marzo Ambra, Mazzeschi Emma, Migliori Matteo, Nocciolini Irene, Rasi Martina, Suke Riad, Urunov Amir e Valenti Lorenzo (3B).

Insegnante tutor Giuditta Iantaffi, dirigente scolastico Angelo Costarella.

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