L’autobus del futuro: progetti e idee
Sostenibilità, confort ed educazione per i nuovi mezzi di trasporto pubblico del mondo che auspichiamo
Si parla sempre più spesso di sostenibilità ambientale, di corretto sfruttamento delle risorse e della necessità di ridurre le emissioni di sostanze inquinanti nell’ambiente in cui viviamo. Ma quante volte riflettiamo sul fatto che le nostre abitudini quotidiane possano influenzare, nel bene o nel male, la salute del nostro bel pianeta? I grandi cambiamenti partono da piccoli gesti e la scelta del mezzo di trasporto da utilizzare per andare a scuola, al lavoro, o per compiere tutti gli altri nostri spostamenti durante la giornata è uno di questi. Per una mobilità più intelligente e sostenibile, l’utilizzo di un mezzo di trasporto pubblico è sicuramente la scelta migliore, e i vantaggi che ne derivano sono davvero tanti, non solo in termini di riduzione dell’inquinamento, ma anche di traffico stradale e di costi. Secondo una ricerca di “Ce Delft”, centro studi olandese specializzato in tematiche ambientali, a livello di riduzione delle emissioni inquinanti, gli autobus danno i migliori risultati nel confronto con gli altri mezzi di trasporto. Se a tutto questo aggiungiamo la possibilità di conoscere persone nuove, di fare amicizie e di coltivare relazioni sociali durante i viaggi…beh, secondo noi, vale davvero la pena di adottare la bella abitudine di salire su un autobus! Ma come dovrebbe essere il nostro mezzo ideale? Noi ragazzi abbiamo provato ad immaginarlo. Il nostro autobus del futuro dovrà essere prima di tutto elettrico, alimentato da batterie al litio di ultima generazione che consentano di garantire centinaia di chilometri di autonomia con una sola carica e da pannelli fotovoltaici installati sul tetto per poter utilizzare l’energia solare durante le giornate calde. Al suo interno dovrà essere accogliente e confortevole, con poltrone morbide e reclinabili per dei rilassanti pisolini, connessione Wi-Fi e prese di corrente; infine, ampi finestrini per godersi il panorama. Il nostro autobus dovrà essere accessibile a tutti e per questo saranno predisposte delle postazioni per le persone con disabilità e degli spazi per carrozzine e passeggini. Ci sarà inoltre la possibilità di portare con sé la bicicletta e di far salire il proprio animale domestico. Esternamente sarà colorato e accattivante, con finestrini muniti di davanzali con piantine variopinte. Speriamo che, in un futuro non troppo lontano, le nostre idee diventino realtà e che i passeggeri dell’autobus descritto siano consapevoli che i mezzi pubblici sono un bene comune e che l’educazione e il rispetto sono il biglietto fondamentale per potervi accedere.
Chi di noi ha avuto occasione di fare un viaggio a Londra ha sicuramente visto sfrecciare, fra le sue strade affollate, un mezzo assai particolare, il Double Decker. Questo caratteristico bus a due piani, dal colore rosso acceso come le cabine telefoniche londinesi, rappresenta uno dei simboli della capitale britannica. La sua storia è molto antica, se consideriamo che il servizio passeggeri fece la sua primacomparsa a Londra nel 1829. A quel tempo si trattava di un veicolo trainato da cavalli, con finalità simili a quelle di un servizio bus moderno. Solo agli inizi del Novecento si vide l’ascesa dei primi autobus a vapore che portarono una ventata di modernità, grazie ai progressi tecnologici dell’epoca. Percorrendo oggi le vie di Londra, si possono vedere diversi modelli di autobus a due piani: da quelli con le caratteristiche forme squadrate della fine del XX secolo, ai nuovi mezzi, eleganti e arrotondati, dell’epoca moderna, fino ai particolari autobus a due piani senza tetto, trasformati in bus turistici hop-on/hop-off. Esiste ancora, infine, anche se ormai diventato raro, il classico Routemaster degli anni cinquanta, che, con la sua piattaforma aperta sul retro, rappresenta, per i londinesi meno giovani, un ricordo nostalgico del loro passato.
I nostri compagni di classe, Francesco e Gaia, hanno intervistato Matteo Mastrini, sindaco di Tresana, per conoscere la sua opinione sul servizio di trasporto pubblico locale. Sindaco, cosa pensa del servizio di trasporto pubblico locale? «Penso che andrebbe migliorato, soprattutto per quanto riguarda i mezzi di trasporto, che sono vetusti ehanno dimensioni non adeguate alle strade dei nostri piccoli centri». Quali consigli darebbe ad Autolinee Toscane per migliorare la qualità e l’efficienza del servizio? «Suggerirei innanzitutto di sostituire i mezzi attualmente in uso con autobus nuovi, possibilmente elettrici o comunque a basso impatto ambientale e conformi alle norme chesarannodeterminatedall’Unione Europea. Inoltre i nuovi mezzi, come già detto, dovrebbero essere più piccoli, adatti a percorrere agevolmente le strade del nostro territorio». C’è qualcosa di importante che ancora vorrebbe chiedere ad Autolinee Toscane? «Sì: che venga aumentata la frequenza delle corse ed infine che non vengano smantellate le “linee deboli”, cioè quelle verso i piccoli centri come i nostri».
Ecco tutti i membri della “redazione in erba“ che ha elaborato questa pagina del “Campionato di Giornalismo“ per la Scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri“, plesso di Tresana. I nomi sono: Assal Hajar, Bianchi Demetra, Bondielli Matteo, Boschetti Gaia, Bui Marco, Casciari Gioia Giuliana, Casoni Cristiano, Colle Natalia, Conti Giulia, Farina Francesco, Favazza Francesco, Gires Maria Eliza, Magrini Alice, Martelli Davide, Mosti Asia, Ottanelli Matilde, Palmieri Noemi, Perfetti Luca, Santini Vittoria, Tarantola Andrea, Tomà Francesco, Vizzaccaro Alessandro e Ziliotti Jacopo. Docente tutor la professoressa Sara Chiocca, a coordinare l’intero lavoro è stata la dirigente scolastica Silvia Bennati.