1900-2023: l’evoluzione continua
Cambiano le epoche e i modi di viaggiare: dalla carrozza trainata dai cavalli al veicolo del futuro

I primi mezzi di trasporto sfruttavano gli animali, cavalli o buoi, per trainare carri o carrozze dotati di ruote in legno. Contemporaneamente comparivano i primi mezzi a motore alimentati a benzina e forniti di ruote metalliche con copertoni in gomma. Le navi venivano usate per spostamenti su lunghe distanze e si iniziava a usare l’aviazione per scopi civili, soprattutto negli Stati Uniti. Nei decenni successivi, interessati dalle due guerre mondiali, lo sforzo tecnologico si concentrò sull’industria bellica ma anche su quella automobilistica, che diede un pesante colpo al sistema ferroviario. Alcuni di questi modelli divennero dei veri e propri «eroi di guerra», come in Italia la FIAT 18 BL e negli Stati Uniti la Ford.
La riconversione produttiva post bellica usò il know-how acquisito riversandolo nel campo degli autoveicoli adibiti a uso civile. In Italia le piccole vetture economiche furono affiancate dagli scooter, i cui esempi più famosi furono la Vespa di casa Piaggio e la Lambretta Innocenti. La Vespa fu la prima ad essere ‘lanciata’ sul mercato (1946), la Lambretta uscì un anno dopo. I due veicoli economici furono progettati per potersi destreggiare nel traffico cittadino.
Il nome Vespa si dice sia legato all’esclamazione: «Sembra una vespa!» detta dal patron dell’azienda toscana, Enrico Piaggio, per il rumore del motore che ricorda il ronzio di una vespa e per la carrozzeria, che vista dall’alto ricorda la struttura corporea dell’insetto. Lambretta deriva invece dal fiume Lambro. I due veicoli erano diversi nel marketing: la Vespa, più modaiola, simboleggiava la borghesia, l’altra era l’emblema del proletariato e di coloro che volevano opporsi alle tendenze del momento. Piaggio investiva sulla pubblicità con slogan come: «Chi Vespa mangia le mele!». La bellezza estetica della Vespa rivaleggiava con la maggiore sobrietà e velocità della Lambretta. Nonostante le «sconfitte ai semafori», la Vespa vendette molti più esemplari. Più tardi si diffuse il ciclomotore. Negli anni ‘50-’60, con la costruzione di autostrade, le persone iniziarono a spostarsi più facilmente e grazie alla corsa allo spazio si sviluppò l’industria aerospaziale. In Italia l’auto passò dall’«austerity» degli anni ‘70 all’apertura alle case straniere degli ‘80.
Nel mondo attualmente circolano oltre 1,2 miliardi di autoveicoli. Oggi si pensa alla macchina del futuro, ma come sarà? Si dice un veicolo connesso alla rete, a tutto quello che lo circonda e con minore impatto ambientale.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un grande sviluppo delle vetture elettriche, nonostante ad oggi non siano ancora le più vendute. Molti sono i vantaggi: si risparmia nel rifornimento, nell’assicurazione e nel bollo, la manutenzione meccanica è ridotta, viaggiano a zero emissioni, facilitano il parcheggio e permettono di viaggiare nei centri storici delle città, sono vetture prestanti in termini di sportività.E gli svantaggi? I costi di acquisto sono più elevati, maggiore è il tempo impiegato per il rifornimento, poche sono le colonnine di ricarica, per i viaggi più lunghi bisogna prevedere il tempo di ricarica del veicolo. Non producendo smog ed essendo estremamente silenziose le auto elettriche sono state una svolta per l’inquinamento, anche per quello acustico.
Però anche le vetture elettriche inquinano, soprattutto durante la produzione o lo smaltimento delle batterie; le gomme poi si consumano di più per il peso e c’è quindi un maggior numero di pneumatici da smaltire. Le auto elettriche inquinano comunque indubbiamente meno di quelle termiche, perché non producono CO2, e perché la maggior parte delle batterie, per non inquinare durante lo smaltimento di quelle esauste, vengono riciclate.
Lorenzo Regini, responsabile marketing della Birindelli Auto, ci ha raccontato un po’ il mercato dell’auto.
Che tipo di auto chiedono oggi i clienti? «I clienti continuano ad orientarsi sulle motorizzazioni «classiche», a benzina o diesel, ma sono sempre più incuriositi dal mondo elettrificato, elettrico o ibrido. Compito di un consulente di vendita è di consigliare al cliente la vettura che si addice di più al suo stile di vita. Per una persona che fa tanti chilometri giornalieri, il termico rimane oggi la soluzione più adatta. Mentre per chi fa spostamenti brevi e viaggia nei centri delle città l’ibrido/elettrico può essere la soluzione ideale».
E le vetture ad idrogeno? «Le auto ad idrogeno possono diventare un’altra alternativa ai motori termici, Bmw ha già da anni sviluppato un motore ad idrogeno, ma al momento non sono disponibili nel nostro mercato. In Italia ad oggi ci sono solo tre distributori».
Quale tipologia di acquisto scelgono i clienti? «È sempre più in crescita il noleggio che a fronte di unico canone mensile offre molti servizi collegati che semplificano la gestione del veicolo».
Ecco la squadra dei cronisti della classe II B della Scuola secondaria di primo grado Istituto Padre Guido Alfani di Sesto Fiorentino: Viola Aiazzi, Simone Collini, Francesco D’Alessio, Elincia Hu, Nathalie Hu, Giulio Huang, Greta Lapi, Letizia Pergolini, Giulia Pieri, Manfredi Punturiero, Junke Qiu, Gaia Sacchi, Ambra Siciliani, Matilde Sizzi, Gabriel Todaro, Maximilian Zoppi.
Dirigente scolastico: Padre Sergio Sereni.
Docente tutor: Maila Banchi.