ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Salvemini - La Pira di Montemurlo (PO) - 2F

No grazie, la mia vita è stupefacente

È allarme tra i giovanissimi per l’uso di droghe. Alla Salvemini-La pira un progetto di educazione alla legalità

Il progetto ’No grazie, la mia vita è già stupefacente’, promosso dal Comune di Montemurlo in collaborazione con la Tenenza dei carabinieri, ha visto la partecipazione delle classi seconde e terze della scuola media Salvemini – La Pira. Questa attività si è articolata in due fasi: la prima, di formazione, ha riguardato gli alunni delle terze che hanno partecipato a lezioni sugli effetti della droga e sui reati legati a essa. Gli alunni formati hanno successivamente trattato gli argomenti appresi nelle classi seconde utilizzando la metodologia didattica della Peer Education. Le lezioni per le seconde sono iniziate con la visione del video Nuggets riguardante un piccolo uccellino che trova lungo il suo cammino delle palline gialle. Prima le evita, ma proseguendo si incuriosisce sempre di più e alla fine le ingerisce. Una volta provate, sente molto piacere ma dopo pochi minuti l’effetto svanisce e l’uccellino si sente più triste e prova dolore. A forza di assumere queste sostanze, le sensazioni piacevoli scompaiono e l’animale ne subisce solo gli effetti negativi fino alla sua morte. Nell’incontro successivo, i tutor hanno illustrato, con delle slide preparate dallo psicologo, le conseguenze negative dell’assunzione di droga e le varie dipendenze, non solo quelle da sostanze stupefacenti ma anche da alcolici, sigarette e dispositivi elettronici. Al termine dei tre incontri è stata offerta la possibilità ai ragazzi di partecipare a un corto-metraggio. L’abuso di droghe e la dipendenza possono portare a effetti sulla salute sia a breve sia a lungo termine.

Le droghe non colpiscono solo il corpo, ma possono influenzare anche la salute mentale, le finanze, le relazioni e la vita sociale.

Gli effetti sull’organismo sono diversi a seconda della sostanza utilizzata. Alcune faranno sentire più sveglio, vigile ed energico, altre daranno una sensazione di calma e relax. Alcune alterano le percezioni e possono causare allucinazioni. Dalla relazione annuale del Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, emerge che la cannabis rimane la sostanza illegale più utilizzata dagli studenti tra i 15 e i 19 anni seguita da cocaina, stimolanti, allucinogeni ed eroina. I dati rivelano che il 33,6% degli studenti ha utilizzato almeno una volta nella vita la cannabis. Con questo progetto si è voluto sensibilizzare gli adolescenti visto anche il fatto che si è registrato un notevole aumento dei casi di spaccio e di assunzione di droghe proprio sul territorio comunale. Nel nostro istituto vengono utilizzate due metodologie di insegnamento: la peer education e il mentoring. Queste attività sono coordinate dalla professoressa Elena Romanelli.

Che cos’è la peer education? «È l’educazione tra pari, cioè sono coetanei che si aiutano tra loro. Se le materie o certi argomenti vengono insegnati da ragazzi ad altri ragazzi, è più facile essere ascoltati e in più anche illoro linguaggio è più vicino».

Che cos’è il mentoring? «E’ una metodologia di formazione che si basa su una relazione uno a uno, tra un alunno con più esperienza e uno con meno esperienza, ha lo scopo di sviluppare la mente».

Che corso bisogna seguire per diventare peer o mentor? «Nella nostra scuola sono stati organizzati due corsi specifici dedicati a degli argomenti particolari: uno su come attirare l’attenzione dei ragazzi e l’altro sugli argomenti da fare».

Quale differenza c’è tra il mentor e il peer? «Noi abbiamo usato la peer education per fare grandi progetti, infatti avevamo un argomento importante da trasmettere e per questo abbiamo formato un gruppo di peer che sono andati in delle classi a farlo conoscere.

Il concetto di mentor è un po’ diverso: mentre il peer insegna cose nuove, il mentor aiuta». Nell’ambito del progetto ’No grazie, la mia vita è già stupefacente’, un gruppo di alunni delle classi seconde e terze della scuola media Salvemini-La Pira ha realizzato un cortometraggio per sensibilizzare i coetanei sui rischi per la salute derivanti dall’uso di stupefacenti.

Grazie alla collaborazione con il regista e attore fiorentino Stefano Luci, i ragazzi hanno prima scritto la sceneggiatura e poi si sono cimentati nella realizzazione di un cortometraggio girato in nove giorni.

Il breve filmato racconta la storia di una ragazza di nome Martina che un giorno, su suggerimento di alcune ’amiche’, prova ad assumere prima delle pasticche poi la cocaina. Per fortuna intervengono Alberto, un compagno di scuola, e lo psicologo che la aiutano a capire che le droghe non fanno stare meglio, ma possono provocare conseguenze gravi sull’organismo. La storia si conclude con una citazione riferita al titolo del progetto e con l’arresto delle pusher. Il docu-film è stato proiettato nell’aula magna della scuola alla presenza della Polizia Municipale, del sindaco e della preside. La pagina che pubblichiamo qui a fianco realizzata nell’ambito del Campionato di giornalismo è stata prodotta dagli studenti della scuola media di Montemurlo Salvemini-La Pira. Ecco tutti i membri della classe 2F: Filippo Ammannati, Eduard Marian Balan, Alba Bedin, Franco Chen, Samuele Chirco, Federico Ciraolo, Virginia Consorti, Sofia Cozzolino, Rita Del Prete, Sofia Gargano, Marco Gegaj, Muhammad Ali Jahangir, Alejandro Li Bassi, Vanessa Lu, Vittoria Meoni, Elena Orlandi, Tommaso Parise, Aurora Pretolani, Desara Shimaj, Elhadj Marokhaya Francesco, Edoardo Totti, Edoardo Vannini, Chen Yaun Zhou, Claudia Zhang. Docente tutor Professoressa Alessandra Piccioli. Dirigente: Maddalena Albano. LA REDAZIONE

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