ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Puccini di Piano di Conca (LU) - 2C

Il domani che non ci aspettavamo

Un anno dopo quell’attacco: le ripercussioni della guerra russo-ucraina nella nostra quotidianità

24 febbraio 2022. Una data come le altre? No, l’inizio di una tragedia, di una guerra scoppiata vicino a noi, che stavolta non colpisce popoli poveri e lontani.

Un vero shock, il lancio di missili in Europa e la morte di tanti innocenti. È stato impossibile non accorgersi del dramma mostrato dalle televisioni che hanno raccontato la guerra scatenata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. E le ripercussioni materiali della guerra russo- ucraina si sono fatte sentire anche da noi.

L’Italia dipende quasi esclusivamente dalla Russia per l’approvvigionamento di gas e petrolio.

Russia e Ucraina sono inoltre il granaio d’Europa, responsabili di quasi un quarto della produzione mondiale di frumento. A causa della guerra rischiamo di non avere sia il gas necessario a mantenere le nostre industrie e attività, sia quello per il riscaldamento delle nostre case o i cereali da utilizzare per l’alimentazione delle persone e degli animali. Abbiamo chiesto direttamente ai nostri genitori come vivono questa situazione. «La guerra in Ucraina mi ha provocato dolore e incredulità. E non credevo che il conflitto potesse durare così a lungo. Siamo già nel secondo inverno e durante il primo abbiamo mandato aiuti di ogni genere a quelle sfortunate famiglie. Oltre allo sdegno, poi, i prezzi alle stelle dell’energia, dei carburanti e dei generi alimentari. È veramente dura andare avanti». Così ci racconta la mamma di un nostro compagno di classe. «Quest’anno tra bollette del gas e rincari vari stiamo tirando la cinghia. Le conseguenze della guerra si fanno sentire anche qui», ribatte un altro genitore.

Ovviamente niente di paragonabile all’incubo che sta vivendo il popolo ucraino. Ma certamente questi sono sacrifici inattesi per la maggior parte delle nostre famiglie. La speranza è che si riesca a trovare un accordo di pace quanto prima, facendo cessare un conflitto che rappresenta un’altra pesante prova da superare. Infine, il problema dei profughi fuggiti dall’orrore e la guerra che entra nella nostra classe con l’arrivo di tre ragazzi ucraini provenienti da zone bombardate, carichi di emozioni, di traumi che hanno vissuto e di disagi che devono affrontare anche qui. Ma, come dice il proverbio, non tutto il male vien per nuocere: la nostra è stata una vera e propria gara all’accoglienza, che ci ha permesso di sperimentare forme di condivisione, di collaborazione inaspettate e sorprendenti, di entrare in contatto con culture diverse e di fare nuove amicizie.

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