ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Luigi Magi di Asciano (SI) - 3A - 3B

Bulli, vittime & co.: parliamoci!

L’importanza del dialogo e della comprensione per contrastare un fenomeno troppo diffuso

Di bullismo oggi si parla molto perché è un fenomeno sempre più diffuso tra i ragazzi: il termine indica comportamenti aggressivi, ripetuti nel tempo e attuati fisicamente e verbalmente da uno o più soggetti contro una vittima. Il cyberbullismo utilizza i canali telematici e risulta anche più grave, perché le vittime non possono sfuggire agli attacchi data la diffusione dei social media e i cyberbulli pensano di essere protetti dall’anonimato della rete. Il bullo – quasi mai solo – è colui che compie prepotenze contro quelli che identifica come diversi e più deboli, spesso un leader nel gruppo dei pari. Come ci ha detto la psicologa della scuola, i motivi che spingono i bulli ad esser tali possono essere diversi: alcuni riproducono modelli genitoriali negativi, oppure esprimono il disagio di essere loro stessi vittime di prepotenze in famiglia; altri appartengono a famiglie ’democratico-permissive’, che non pongono loro dei limiti. La vittima è percepita come diversa dal resto del gruppo, per timidezza, provenienza, colore della pelle, religione o orientamento sessuale e può tendere ad isolarsi, aver paura di reagire e vergognarsi di chiedere aiuto, finendo per subire in silenzio. Chi è vittima di bullismo subisce conseguenze psicologiche negative e può, a volte, arrivare ad uccidersi, come nel caso della quattordicenne di Novara Carolina Picchio. Anche il gruppo che assiste agli atti di bullismo ha un ruolo: vi sono pochi difensori disposti a contrastare i bulli, alcuni gregari che partecipano agli atti, dei sostenitori che li rinforzano mostrando di apprezzarli e molti spettatori passivi, che diventano così complici inconsapevoli. Secondo le statistiche, i ragazzi coinvolti nel bullismo e nel cyberbullismo, maschi e femmine, hanno tra i 12 e i 16 anni e la maggioranza dei casi si registra nelle scuole. Per questo dal 2017, in base alla Legge n.71, le scuole contrastano il fenomeno con progetti, riflessioni in classe e incontri con psicologi, per aiutare vittime e bulli e rendere il gruppo parte attiva in questa lotta. Al di fuori della scuola, è partito di recente il «Progetto PANCHINA GIALLA» promosso da HELPIS, patrocinato dal Ministero dell’Interno e dall’ANCI: una rete di panchine gialle distribuite sul territorio nazionale, mappate e numerate, per fornire un luogo di incontro e di riflessione contro Bullismo e Cyberbullismo, presenza concreta per i ragazzi e tra i ragazzi, perché bulli e vittime si parlino, si conoscano, si abbraccino.

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