ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Castell'Azzara di Castell'Azzara (GR) - 2° e 3°

Perché è importante studiare?

Il diritto all’istruzione: riflessioni dai banchi di scuola. Prendendo come esempio Malala Yousafzai

Il 10 dicembre del 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L’articolo 26 della Dichiarazione stabilisce che ogni individuo ha diritto all’istruzione; lo sancisce anche l’articolo 34 della nostra Costituzione.

Perché è così importante l’istruzione? Sono tante le risposte che ci vengono in mente e che abbiamo analizzato insieme affrontando questo tema. Alla fine ci siamo resi conto che tutte le motivazioni confluiscono in una più grande che le comprende tutte: la libertà.

L’istruzione è importante perché ci consente di essere liberi di scegliere. La scelta però deve per forza accompagnarsi alla conoscenza, perché la conoscenza ci fornisce gli strumenti per distinguere il bene dal male. La negazione di questo diritto quindi è grave e porta con sé conseguenze per tutta la vita. Allora perché non abbiamo voglia di andare a scuola? Molti ragazzi pensano e dicono che la scuola sia inutile e noiosa. Mentre lo dicono non si rendono conto della fortuna che gli è capitata e non riescono proprio a mettersi nei panni di quei bambini e di quei ragazzi che questo diritto non ce l’hanno. L’attivista pakistana Malala Yousafzai, ad esempio, ha dovuto lottare fin da bambina per ottenere questo diritto mettendo a rischio anche la propria vita. C’è chi lotta per un libro, c’è chi lo rifiuta: comprendere l’importanza di un diritto deve necessariamente passare per la sua negazione? Probabilmente ciò che rifiutiamo non è la conoscenza ma la strada per arrivare ad essa. Secondo noi questa strada dev’essere percorribile e, per quanto impervia e faticosa, deve anche offrire la possibilità di imparare senza l’ansia di dimostrare qualcosa. Il nostro sistema scolastico si basa sulla valutazione, perciò molto spesso la motivazione che ci spinge a studiare non nasce dalla sete di conoscenza ma dalla paura di prendere un brutto voto. L’ideale sarebbe invece studiare perché si ha voglia di sapere le cose, studiare per arrivare a capire chi siamo e che tipo di persone vogliamo diventare. Nell’attesa che arrivino tempi migliori, siamo comunque consapevoli del fatto che il diritto all’istruzione ci ha consentito di poter ragionare su questo e su tanti altri argomenti, dandoci gli strumenti necessari anche per pensare a quale potrebbe essere il modo di rendere la scuola più coinvolgente e motivante. Nel frattempo, terremo a mente la frase pronunciata da Malala Yousafzai: «Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo».

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