ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado D. Alighieri di Incisa Valdarno (FI) - 1C

L’acqua, bene sempre più prezioso

Una risorsa determinante e poco tutelata. Un diritto universale che spesso non viene rispettato

L’acqua non è un diritto riconosciuto a tutta la popolazione mondiale: spesso l’uomo dimentica che è una risorsa preziosa e fondamentale per la sua vita, ma non inesauribile. Ci sono milioni di persone che non riescono nemmeno a bere da una fonte d’acqua potabile sicura, specialmente nel Sud del mondo.

L’accesso all’acqua potabile in alcune zone del Pianeta è un privilegio. Il 97% dell’acqua nel mondo è salata. Solo il 3% dolce e si trova nelle calotte polari, nei corsi d’acqua, nei fiumi, nei laghi e sottoterra. Quella dei fiumi e dei laghi non la beviamo: è sporca per l’inquinamento. Quella del sottosuolo può essere entrata in contatto con le perdite fognarie e causare gravi malattie come tifo e colera a chi non l’ha fatta bollire. Infatti, dobbiamo tener conto che ci sono alcune regioni con aree desertiche e quindi con una maggiore scarsità d’acqua potabile.

Eppure il diritto all’acqua potabile è sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, ma spesso non garantito. L’Italia è al primo posto in Europa e terzo nel mondo per consumo d’acqua per scarsa educazione, perdite e guasti negli acquedotti e di sistemi di irrigazione poco attenti agli sprechi. Cosa fare peri Paesi che non ne hanno? Costruire pozzi o predisporre impianti idraulici che portino la potabile dove non c’è. Sono soluzioni per migliorare le condizioni di vita nei Paesi più poveri.

C’è poi il problema globale dell’inquinamento: gli inquinanti dell’acqua sono per lo più mercurio, piombo, cromo e arsenico.

Esistono vari tipi di inquinamento: – Biologico, dato da batteri da scarichi fognari con danni per la salute umana (colera, tifo…); – Chimico, dato da metalli pesanti (come il mercurio), insetticidi e diserbanti che inquinano gli scarichi urbani e fognari; -Civile, quando l’acqua discarico delle città si riversa senza depurazione nei fiumi o direttamente nel mare; -Industriale, formato da sostanze diverse alcune delle quali si disperdono nell’aria per la mancata riduzione di emissioni di CO2; – A g r i colo, legato all’uso eccessivo e scorretto di fertilizzanti e pesticidi: essendo generalmente idrosolubili, penetrano nel terreno e contaminano le falde acquifere.

Come ridurre e fermare dunque l’inquinamento e le sue conseguenze? Ognuno di noi può contribuire usando materiali biodegradabili, limitando l’uso di plastica, non gettando nello scarico oggetti solidi. Chi ha un giardino, può usare soltanto concimi e diserbanti naturali.

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