ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Da Vinci di Abbadia San Salvatore (SI) - 3A

Argento vivo: la miniera di Abbadia

Dalla miseria al benessere: per 80 anni il mercurio è stato la vita del popolo badengo

1897-1976. Queste sono le date fondamentali nella vita della miniera di Abbadia San Salvatore, l’attività economica fondamentale del paese amiatino per decenni, che ne ha cambiato il volto e della quale ancora oggi è possibile individuare facilmente le tracce sul tessuto urbano.

La miniera di Abbadia San Salvatore nasce nel 1897, grazie all’ intervento del ricercatore Enrico Serdini di Montepulciano che sviluppò le ricerche più importanti e dall’ ingegnere Hamman, un ricco banchiere tedesco che finanziò l’intervento. Dalla miniera si estraeva il cinabro, un importantissimo minerale dal quale si ricavava il mercurio, detto anche ’argento vivo’: era un metallo molto ricercato al tempo per le sue numerose applicazioni, che andavano dall’industria bellica – il solfato di mercurio era impiegato nella realizzazione delle bombe – a quella chimica e farmaceutica.

La miniera divenne, nel giro di pochi anni, un polo mondiale del settore, al punto da essere la seconda miniera di cinabro più importante al mondo. Furono scavati quasi 40 chilometri di gallerie, arrivando fino a 425 metri di profondità. Vennero impiegati lavoratori provenienti da tutta l’Amiata e dintorni, oltre ad alcuni professionisti provenienti dal resto d’Italia La miniera portò enormi benefici e ricchezze grazie alle quali furono costruiti un grande ospedale – all’inizio solo per i minatori e poi reso pubblico – il cinemateatro ’Amiata’, numerosi centri ricreativi – ricordiamo la ’Colonia’, destinato a tutti gli abitanti – e numerose abitazioni chiamate ’villini’, facilmente riconoscibili per il loro stile architettonico tedesco.

La miniera chiuse nel 1976, pur non essendo esaurita: la scoperta della tossicità del mercurio rese il metallo molto meno attrattivo, e le nuove scoperte scientifiche, che portarono a sostituirlo con altri materiali in molti settori, fecero diventare la sua estrazione antieconomica. In quasi ottant’anni d’attività, comunque, la struttura ha portato un enorme sviluppo e un ampio benessere economico per tutta la popolazione badenga: «I proventi della miniera – spiega il consigliere comunale Massimo Sabatini – hanno portato grandi benefici ad Abbadia San Salvatore: ben poche città delle stesse dimensioni, all’inizio del secolo, potevano contare sugli stessi servizi che noi ci siamo potuti permettere per merito della miniera. Questo senza contare che la miniera ha dato lavoro ad intere generazioni di badenghi, consentendo loro di mantenere le proprie famiglie».

Votazioni CHIUSE
Voti: 6

Pagina in concorso