ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado 2 Giugno di La Spezia (SP) - 1A

Ecco… ‘R Carleva de ca’ nostra

Vi raccontiamo di Batiston, uomo semplice e un po’ rozzo, che con la moglie Maia è re del Carnevale spezzino

«Cai me fanti, a son de Spèza Er me nome i è Batiston, Batiston de Falabèla Ch’i è nassù ‘nte a Sitadèla… Con che stèo, o signoi, ch’angrassé ‘nte no fae gnente, a mié ‘sti doloi che bersègia a povea gente?» con questi versi un certo Batiston, uomo semplice ma forse un po’ rozzo, non ha timore di dire il suo pensiero nell’esprimere il rammarico che prova vedendo gli operai della città buttati per terra sotto i portici di via Chiodo della Spezia. Dobbiamo andare indietro di molti anni, quando la città era meta di tanti uomini attirati dal sicuro lavoro per la costruzione dell’Arsenale. Dove riposare? La città non offriva nulla se non il riparo delle lunghe gallerie. Questi uomini lavoravano duramente per questo progetto ma la ricompensa a loro riservata era vivere come straccioni. Batiston non può sopportare tutto questo quindi in modo schietto e diretto volge un attacco chiaro e deciso alle autorità dell’epoca. Diventerà presto la caricatura di un tipico spezzino verace, una maschera carnevalesca «Batiston er mugnon, er vogia de fae gnente» comparendo per la prima volta nella locandina festiva del Carnevale della città nel 1869. Accanto a lui, una donna simpatica e schietta: la moglie Maìa (Maria), considerata la figlia di Re Carlevà. Questa coppia diventerà l’emblema del carnevale spezzino e così come Napoli ha Pulcinella, Venezia Pantalone, Viareggio Burlamacco, La Spezia ha Batiston.

Emerge così che l’evento «Carnevale» non è tipico di una solazona ma di ogni angolo d’Italia.

In questa molteplicità di tradizioni possiamo rintracciare una radice comune? Perché si parla di giovedì e martedì grasso? C’è una relazione tra la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima? È una festa tipica Italiana oppure la ritroviamo anche in altri paesi? Già nell’antica Roma erano celebrate un ciclo di feste in onore di Saturno, i Saturnari appunto, e in questa occasione era lecito lasciarsi andare e rimandare obblighi ed impegni per dedicarsi al gioco. Anche gli schiavi vi potevano partecipare perché durante questo evento le differenze sociali non erano più presenti e per non essere riconoscibili ci si mascherava. Il nome da dove deriva? Forse dal latino Carnem Levare? Ma quando si toglie la carne? Nel periodo della Quaresima. E quindi c’è un legame tra la fine di questo periodo festoso, il martedì grasso, e l’inizio della Quaresima, il Mercoledì delle Ceneri? Potrebbe esserci correlazione tra l’abbondanza di cibo tipici del carnevale con il digiuno e l’astensione richiesto dalla Chiesa Cattolica il Mercoledì delle Ceneri?

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