ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado Andrea Cesalpino di Arezzo (AR) - 2D

Tante meraviglie tra i libri antichi

Una visita al Seminario vescovile ci rivela tesori nascosti e quasi impensabili, tutti da valorizzare

Visitiamo l’Archivio diocesano e la Biblioteca del Seminario di Arezzo in una mattina piovosa di gennaio, un tempo che di certo non invoglia quando si deve fare un’uscita didattica. Anche il lungo e stretto corridoio che percorriamo, una volta entrati nel Seminario, ci dà l’impressione di un luogo un po’ tetro, reso cupo dall’oscurità della giornata. Fortunatamente, però, ci attende qualcosa di completamente diverso: la luce e il calore di un ambiente accogliente.

La sala di consultazione dell’archivio è grande e ben illuminata, ci sono banchi attrezzati con lampade e leggii. In alto, sulle pareti, i ritratti dei vescovi aretini sorvegliano con discrezione il lavoro degli studiosi e l’attenzione dei visitatori.

L’archivista Riccardo Neri, ci presenta una selezione di manoscritti e documenti. Con pazienza e competenza, Riccardo ce liillustra, facendoci notare i dettagli e rispondendo alle nostre curiosità, con tutta la passione che ha per il suo lavoro.

Fra i tesori che ci mostra, alcuni ci colpiscono in modo particolare: ad esempio i libri corali, manoscritti di grandi dimensioni, bellissimi, con scene figurate dipinte di colori vivaci e oro nelle lettere iniziali. Proprio la bellezza delle decorazioni fa sì che libri di questo tipo corrano il rischio di essere rubati per essere venduti sul mercato antiquario.

Vediamo un diploma di Carlo Magno in ottimo stato di conservazione, nonostante sia vecchio di più di milletrecento anni: la sua scrittura è poco leggibile, ma alcuni di noi hanno l’emozione di capirne qualche parola e di decifrare il monogramma di Carlo, Karolus, simile ad un moderno logo.

Passiamo poi alla visita della Biblioteca del Seminario: una sala spaziosa, con pareti ricoperte quasi completamente di scaffalature piene di libri. A vederne così tanti, qualcuno di noi prova ad immedesimarsi in uno di loro: chissà cosa si prova a stare nello stesso posto, stretti tra altri volumi, per tanti anni, aspettando con ansia di vedere il viso di qualcuno che ti sfoglia e ti considera, con il timore dell’umidità e degli insetti, che mettono a rischio la tua conservazione… La nostra visita al Seminario è davvero una scoperta inaspettata, perché ci porta a conoscere un patrimonio della nostra città del quale non sapevamo nulla.

Questo ci fa riflettere sull’importanza della valorizzazione dei beni culturali, che è anche riconosciuta e promossa dalla nostra normativa nazionale. Ma per valorizzare qualcosa bisogna conoscerlo, capirlo ed apprezzarlo.

Votazioni CHIUSE
Voti: 48

Pagina in concorso