ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria Mochi di Levanella  (AR) - 4E

Ancora poche le donne nella scienza

Continuano ad esserci per le ragazze tanti ostacoli nella scelta degli studi tecnico-scientifici

L’11 Febbraio è la data scelta dall’ONU per la “Giornata per le donne e le ragazze nella scienza”. Per educare i futuri cittadini alla parità di genere e a riconoscere la capacità che hanno le donne di contribuire allo sviluppo della scienza e della cultura.

E’ stato previsto anche un obiettivo specifico, il quinto per essere precisi, dell’Agenda 2030.

E’ strano pensare che ancora oggi in una società supertecnologica e moderna i grandi della Terra abbiano dovuto stabilire un obiettivo che fosse solo per le donne. Questo sottolinea, purtroppo, che per loro ancora non è possibile esprimere, in modo libero, le proprie preferenze scolastiche e scegliere il lavoro del futuro.

C’è in molti la mentalità di considerare alcuni lavori adatti solo ai maschi, ritenendo le donne incapaci di svolgere le professioni che si allontanino da quelle nelle quali siamo abituati a vederle.

Nel passato molte donne hanno dato contributi fondamentali al progresso scientifico attribuendo il loro nome alle scoperte effettuate solo quando il risultato era ottenuto in collaborazione con un collega uomo. Abbiamo letto che anche all’inizio del XX secolo in molti paesi europei era vietato alle ragazze l’iscrizione ad alcune università e licei.

Questo ha rafforzato il pregiudizio che le donne non siano capaci di fare studi scientifici ma siano più adatte alle materie letterarie e linguistiche. Le stesse ragazze, oggi, crescono accompagnate da questa mentalità e spesso se ne lasciano influenzare anche se i loro desideri sarebbero altri.

Gli studi condotti sulle scelte scolastiche delle ragazze mostrano che le donne sono un quarto di tutti i ricercatori; anche l’Onu dice che non c’è parità tra uomini e donne nelle professioni scientifiche o nelle retribuzioni. Le ragazze che si iscrivono alle facoltà STEM ossia scienza, tecnologia, ingegneria e matematica sono poche.

Ad incoraggiare il cambiamento e favorire la cultura di una “scienza per tutte” è stato anche il MIUR che ha cofinanziato il portale “Donne nella scienza” dedicato a grandi donne, soprattutto italiane, raccontando biografie, scoperte, curiosità.

Grazie a queste iniziative il numero di ragazze che scelgono studi ritenuti “maschili”, come ingegneria, è in aumento. In occasione di questa data, passata da poco, vogliamo ricordare alcune italiane che hanno fatto e stanno facendo la storia nel settore scientifico: Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Paola Tognini, Lucia Votano, Samantha Cristoforetti e Fabiola Gianotti.

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