ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Carducci di Santa Maria a Monte (PI)

Un antico borgo ancora da scoprire

A Santa Maria a Monte un salto nel Medioevo dietro l’angolo di casa. Tra case torri, sotterranei e antichi scavi

Il Medioevo è parte integrante della conformazione di molti paesi della nostra Italia. Castelli, pievi, abbazie ne sono testimonianza. Ci ha incuriosito lo studio dell’età comunale, così abbiamo ricercato notizie sul nostro paese dalla forma a chiocciola. Nel 906 Santa Maria a Monte è nominato come il primo castello del Val d’Arno sotto il feudo dei vescovi di Lucca.

Per la sua posizione strategica, fra il XIII e il XIV secolo, è coinvolto nelle lotte tra Pisa, Lucca e Firenze. Nella Rocca fortificata sono presenti gli edifici del potere politico e religioso. Dell’antica pieve di Santa Maria oggi restano le fondamenta della cripta tri absidata e del fonte battesimale, mentre alcuni arredi sono conservati nella chiesa Collegiata: un ambone, un crocifisso ligneo, una statua della Vergine.

Col passare del tempo nuove costruzioni si dispongono ad anello intorno alla seconda cerchia di mura; nel 1327 i Fiorentini conquistano e distruggono il castello per poi ricostruirlo con l’aggiunta di un terzo e parte di un quarto giro. Il turista oggi può passeggiare nell’insediamento medievale percorrendo i vicoli che hanno subito qualche modifica ottocentesca per migliorarne la viabilità. L’assetto medievale è ancora visibile nella pianta a spirale del paese: le abitazioni sono addossate alle antiche mura, si vedono case torri, tracce di fortificazioni, le torri di avvistamento come quella adibita a campanile o l’altra inglobata nel giardino della scuola materna e la torre dell’Orologio, quest’ultima trasformata in torre civica in epoca comunale, a fianco del palazzo del Podestà con alcuni stemmi di epoca più tarda.

Recenti scavi hanno portato alla luce resti della porta Guelfa, mentre niente resta di quella meridionale e sud-orientale. Sotterranei e cunicoli si insinuano sotto le costruzioni con pozzi e cisterne: una volta erano utilizzati come riserva d’acqua e come vie di fuga, più recentemente come cantine o rifugi durante la Seconda guerra mondiale.

Il nostro paese sotterraneo non ha nulla da invidiare ai «bottini» senesi: la canonica ha i suoi sotterranei con un cunicolo che raccoglie le acque, la biblioteca offre un’altra cisterna al visitatore attento, altre cantine si sviluppano in via Carducci e in altre vie del borgo.

Nella piazza della chiesa su un muro campeggia una formella in cui è raffigurato un uccellino, facente parte forse di un arredo dell’antica pieve. La leggenda vuole che chi tocca l’uccellino «di piazza», se costretto a trasferirsi, prima o poi tornerà a casa.

Venite a scoprire la nostra storia: per i nativi digitali amanti di QR code e realtà virtuale, il salto nel Medioevo è oggi possibile anche a Santa Maria a Monte.

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