ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Un parco per sostenere la vita

L’area dell’Orecchiella cuore pulsante dell’alta Garfagnana: la storia e lo sviluppo e la buona politica

PISA In Toscana ci sono molti parchi e aree naturali protette. Quello dell’Orecchiella, quello di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli, ecc. Queste zone coprono quasi 230mila ettari della regione. A prima vista sembra che si tratti di mere attrazioni turistiche. Ma non è così. Si tratta di territori strategici. Dal punto di vista naturalistico, sociale ed economico migliorano la qualità della vita.

Il caso del parco dell’Orecchiella. Alla fine della Prima guerra mondiale le condizioni dell’alta Garfagnana erano critiche. Non fa differenza che si trattasse di una zona di antichissima colonizzazione: calo demografico, emigrazione interna ed internazionale, agricoltura in crisi, disboscamento smodato, pascoli eccessivi, degrado territoriale con continui smottamenti e frane. È il Distretto Forestale di Lucca che, nel 1927, elabora un progetto di ricostruzione e difesa del suolo e inizia i primi rimboschimenti. Ma si dovrà attendere la fine del secondo conflitto mondiale perché l’intervento si faccia più deciso. Far rinascere e mantenere vitale l’alta Garfagnana è stata e continua ad essere la missione principale di questo parco. Negli anni ‘70 sono state istituite tre riserve naturali per proteggere flora e fauna ancora a rischio: aquila reale, cervo, lupo, i boschi di castagno, quelli di faggio, diverse specie rare di piante. Per non gravare troppo sui paesi dei dintorni, se ne è inglobati il meno possibile, girandoci tutt’intorno. Pania di Corfino, bacino del torrente Lamarossa, monte Orecchielle: è da qui che è partito tutto quel virtuoso meccanismo. Sostenibilità ante litteram? Forse. Ma i risultati si vedono. Entro gli stretti limiti concessi, si è pure costruito del nuovo all’interno delle aree del parco.

Ma non si tratta, infatti, di una zona completamente chiusa in se stessa. Al suo interno è consentito un parziale e controllato sfruttamento delle risorse e in alcuni casi la loro commercializzazione. In questo modo, come del resto altrove in Italia, anche il Parco dell’Orecchiella ha così contribuito all’economia locale: agro-alimentare tipico, artigianato tradizionale e non, turismo, servizi. Le sue strutture sono una meta-tipo per le scolaresche della zona e non solo. È, infatti, un luogo perfetto dove imparare molte cose e svolge una missione didattico-educativa fondamentale ai nostri giorni.

Perché la tutela esercitata in queste zone rappresenta un grande successo politico di lungo periodo. Un trionfo condiviso da tutti da quasi un secolo, a parte la pausa della Seconda guerra mondiale. Una vittoria della buona politica che contribuisce a rendere la vita ancora sostenibile.

Votazioni CHIUSE
Voti: 7

Pagina in concorso