In agenda i «Sapori della Versilia»
Verso la creazione del distretto del cibo sostenibile con zafferano, olio, vino e... vermi. Un marchio di qualità
CAPEZZANO PIANORE Dalle rose allo zafferano, dai ciclamini all’olio e al vino, passando dai fichi e dalla farina di castagne. Gli agricoltori camaioresi cambiano rotta e dall’intensa produzione floricola del passato investono le loro forze nel cibo, che non sia solo fragole, per troppo tempo “regine” assolute e incontrastate delle serre locali. Cibo “doc” tanto da decidere di arrivare alla realizzazione di un marchio ufficiale. Dal 2012 infatti il Comune di Camaiore sta lavorando ad un’idea che porterà alla creazione di una certificazione per i prodotti ottenuti dai coltivatori del territorio.
«Il progetto – spiega l’assessora all’ambiente del Comune, Sara Pescaglini, ospite nella nostra scuola insieme a Veronica Ranfagni, responsabile della Coldiretti Versilia – si chiama ‘Agenda del cibo’ ed era un lavoro già avviato dalle precedenti amministrazioni, che ho ereditato nel 2019, quando ho ricevuto la delega all’agricoltura».
Da quel momento ha cominciato a muovere i primi passi il percorso che porterà appunto alla realizzazione di un marchio, che valorizzi i prodotti del territorio, e non più soltanto quelli ottenuti dentro i confini camaioresi.
Strada facendo infatti il Comune di Camaiore ha fatto salire a bordo della nave diretta verso l’approdo denominato “Distretto del Cibo”, anche gli altri Comuni della Versilia, con il supporto dell’Università di Pisa, impegnata a dare gambe al progetto. Un equipaggio più numeroso per veleggiare verso un marchio allargato: se prima infatti l’operazione prevedeva la dicitura “Sapori di Camaiore”, adesso, grazie ad uno sguardo più ampio, diventerà, con tutta probabilità, “Sapori della Versilia”.
«Con questa etichetta – afferma l’assessora Pescaglini – turisti e cittadini, speriamo nel giro di un anno, potranno riconoscere che i prodotti nella loro borsa della spesa o sulla loro tavola, sono di origine controllata e a chilometro zero» L’ “Agenda del cibo” va così a braccetto con l’Agenda 2030 spingendo nella direzione del rispetto ambientale, del biologico, dell’essere proprio della zona d’appartenza.
«Con questo obiettivo il Comune – aggiunge l’assessora Pescaglini – ha chiamato a raccolta intorno ad un tavolo gli agricoltori della zona interessati a far parte del progetto e, grazie ad alcuni finanziamenti della Regione Toscana, ha anche organizzato una giornata al mercato ortofrutticolo di Lido, che è il punto d’incontro dei coltivatori ed è divenuto il luogo simbolo del Distretto del cibo versiliese. Qui ci si confronta sulle tecniche di coltivazione, sulle novità, sulla ricerca, sulla possibilità di creare nuovi prodotti da lanciare sul mercato: tra i più curiosi ed innovativi l’humus ottenuto dai lombrichi, che funzionano da fertilizzante». Si chiama vermicompost e rappresenta un prodotto all’avanguardia ed ecosostenibile destinato a conquistare il mercato. E allora… “in bocca al verme”!